Il ministro dell’Interno su Facebook propone per l’assassino i lavori forzati. Gli utenti rispondono: «Pene più severe e certe»
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La morte del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, avvenuta la scorsa notte a Roma, ha destato dolore, sconcerto e rabbia nella gente comune e nel ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Il vicepremier, dalla sua pagina Facebook, lancia una «caccia all'uomo per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate».
«Sono sicuro che lo prenderanno – ha aggiunto - e che pagherà fino in fondo la sua violenza» e propone «lavori forzati in carcere finché campa».
E poi sulla sua pagina social aggiunge «Mario, un carabiniere, un eroe, un ragazzo con tutta la vita davanti, era sposato da appena 40 giorni...
Quanta tristezza, quanta rabbia. Una preghiera, un abbraccio ai suoi cari e all’intera Arma dei Carabinieri, il mio impegno a prendere questi infami, per fargliela pagare cara».
Le reazioni degli italiani sui social
Parole forti quelle di Matteo Salvini che hanno trovato riscontro in molti utenti dei social network. Quasi 10mila, al momento, i messaggi su Facebook di risposta al ministro da parte degli italiani.
Una frase ricorre spesso, più delle altre. «Onore al carabiniere».
Poi tanti messaggi di rabbia per la mancanza del rispetto delle leggi e per quella chimera chiamata ‘certezza della pena’. Tanto agognata, ma poche volte ottenuta.
C’è chi propone di «cambiare leggi, regole e se serve i giudici…» e chi invoca «pene severe….Così prima di fare una qualsiasi cosa ci pensano prima». Si urla dalle tastiere: «Non ci sentiamo più sicuri».
C’è chi invece non ha dubbi sulle parole di Salvini che l’assassino venga preso ma «che verrà condannato per quanto merita» si.
Una donna su Facebook incita il ministro a portare avanti la sua idea di sicurezza -da poco approvato il Ddl sicurezza bis alla Camera - «perché qui non se ne può più». E aggiunge: «Ho paura del mondo che stiamo lasciando ai nostri figli».
La sicurezza dei Carabinieri sulle strade
Rabbia che non si ripercuote solo su quell’uomo che, con otto fendenti, ha tolto la vita ad un ragazzo di 35 anni che stava lavorando per la sicurezza di tutti noi, sposato da soli 43 giorni, ma anche su come i Carabinieri siano costretti ad operare quando sono in servizio sulle strade.
«Tutto questo accade» dice un utente «perché alle forze dell'ordine non vengono dati e consentiti strumenti per tutelare la propria incolumità». E un altro chiede: «Quando compreranno dei giubbotti anti lama da indossare sempre durante il servizio? ormai le aggressioni o le liti a colpi di coltelli o colli di bottiglia sono all'ordine del giorno. Forse sono più utili quelli dei giubbotti antiproiettile. Sarebbe un ottimo acquisto per le nostre dotazioni personali».
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