È giunta nel porto di Catania la Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, con a bordo 572 naufraghi. La nave, come riferito dalla ong, ha ricevuto l'autorizzazione dalle autorità italiane affinché vengano valutati i casi di vulnerabilità a bordo. Si tratta della seconda nave presente nel porto di Catania: la notte scorsa nel molo levante ha attraccato la Humanity 1, con a bordo 179 migranti, di cui 144 sbarcati a seguito dell'ispezione a bordo.

Intanto la Francia metterà a punto martedì, in una riunione del suo ministero degli Interni, le modalità per l'accoglienza dei migranti sbarcati in Italia. Lo precisano fonti dello stesso ministero confermando la disponibilità manifestata venerdì scorso dal ministro Gerald Darmanin ad accogliere «una parte dei migranti, delle donne e dei bambini, affinché l'Italia non si debba prendere carico da sola del fardello di questo arrivo». Secondo la stessa fonte, il via libera al trasferimento arriverà dopo un sopralluogo in Italia dei responsabili dell'immigrazione francese che effettueranno colloqui coi migranti da accogliere.

Durante la notte scorsa è giunta nel porto di Catania la nave Humanity 1 della ong Sos Humanity, con a bordo 179 naufraghi, scortata da una motovedetta della Guardia costiera. Come previsto dal nuovo decreto, è stata eseguita una ispezione sanitaria per individuare fragili, donne e bambini, i soli ai quali è permesso di sbarcare. Secondo la ong, al termine dell'ispezione ci sono 35 naufraghi. Si tratta di uomini adulti, senza problemi medici. Sarebbero quindi sbarcati a Catania 144 dei 179 migranti che erano a bordo della nave. Il capitano della Humanity non lascerà il porto, come invece era richiesto dalle autorità. «Rimarremo qui assieme ai sopravvissuti finché non saranno sbarcati».

«I primi a sbarcare sono stati minorenni e bambini piccoli accompagnati dalle madri. I controlli sono ancora in corso, ma Catania non ci è stato assegnato come porto sicuro», ha spiegato Petra Krischok, portavoce di Sos Humanity, parlando con i giornalisti sul molo di Levante dopo che i primi migranti sono fatti scendere dalla nave della ong.

«Non sono io il capitano, non decido io - ha aggiunto - ma lasciare il porto di Catania se non dovessero sbarcare tutti i migranti che sono a bordo della nave sarebbe illegale, perché sono tutti profughi». Al porto, oltre al personale della Guardia costiera, ci sono anche forze dell'ordine, ambulanze, volontari della Protezione civile e bus di linea urbana, che sono stati usati per il trasporto delle persone sbarcate verso il Palaspedini, il palazzetto dello sport di piazza Spedini.   

«La struttura - conferma Marco Romano della Protezione civile del Comune di Catania - è pronta ad accogliere tutti gli ospiti presenti sull'Humanity 1. Anche se prende consistenza la voce che domani dovrebbero arrivare altre navi di ong a Catania, cercheremo di dare come sempre il massimo dell'ospitalità».