I diversi utilizzi della canapa e le esperienze di coltivazione e valorizzazione del prodotto nelle diverse filiere” è il tema del workshop che si terrà giovedì 28 novembre presso la “Masseria Coppa di Mezzo” situata nel cuore del Parco nazionale del Gargano. Il progetto “Canapa: una coltura da riscoprire”, proposto dalla società cooperativa Agromnia e approvato ai sensi del Psr Puglia 2014/2020 Misura 1.2 , ha l'obiettivo di evidenziare le opportunità della coltura in termini di differenziazione colturale e di prodotto al fine di migliorare le condizioni economiche dell'impresa.

 

«Queste iniziative informative sono fondamentali per gli imprenditori agricoli che vogliano diversificare la produzione, ma anche per i giovani alle prime esperienze nel settore agricolo perché la canapa consente facilmente l'integrazione verticale della filiera, assicurando all'agricoltore un maggior valore aggiunto» ha affermato il dottor Mauro Guglielmi, agronomo di Aagromnia, società da anni impegnata in progetti formativi sui temi agricoltura, ambiente e territorio. «Il ruolo del Piano di Sviluppo Rurale - ha proseguito Guglielmi in una nota stampa- per mezzo del quale vengono finanziate queste iniziative di formazione è essenziale per il progresso dell'imprenditoria agricola». Nel corso del workshop verranno esaminate le filiere dalla semina alla raccolta, fino alla lavorazione per ottenerne olio, la fibra e canapulo e prodotti agroalimentari, individuando i costi di produzione e trasporto e trasformazione.

La canapa tessile

Per quanto riguarda la canapa tessile va ricordato che nel secolo scorso l'Italia è stato uno dei Paesi principali produttori mondiali con circa 100mila ettari coltivati in diverse aree vocate lungo l'intera Penisola.

Successivamente, la superficie destinata alla canapa si è ridotta drasticamente a pochi ettari. La repentina contrazione della coltura è imputabile all'introduzione delle fibre tessili artificiali che hanno man mano sostituito la fibra di canapa. Inoltre, la crescente sensibilità ambientale ha portato alla messa al bando del processo di macerazione in umido necessario alla produzione della fibra di canapa per uso tessile. Tale trend ha interessato gran parte dei Paesi produttori. La produzione mondiale di canapa è ormai concentrata nei Paesi asiatici.

Imprenditori agricoli italiani interessati a questa coltura

Nell'ultimi anni la necessità di diversificare le coltivazioni, le minori restrizioni legislative imposte alla coltivazione di questa specie, in seguito all'approvazione della legge nazionale "Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa", la definizione di nuove agrotecniche e la messa a punto di tecniche sostitutive della macerazione in umido per la separazione della fibra dal canapulo, hanno risvegliato l'interesse degli imprenditori agricoli per questa coltura.

Tanto è vero che sul territorio nazionale sono nate e si stanno sviluppando numerose micro filiere basate sulle diverse parti della pianta di canapa: semi, infiorescenze e fusto.

Le possibili produzioni

Dai semi si può estrarre un olio particolarmente ricco di omega 3, 6 e 9 che lo rendono un importante integratore alimentare. Sempre dai semi è possibile estrarre delle sostanze lipidiche che rappresentano un importante componente nella produzione di prodotti cosmetici e di saponi. Dopo l'estrazione dei grassi, i panelli esausti che si ottengono possono essere utilizzati in miscela con diversi sfarinati per realizzare vari prodotti: pasta, pane e più in generale diverse tipologie di prodotti da forno.

Le infiorescenze, invece, possono essere utilizzate per l'estrazione di cannabinoidi non psicoattivi quali il Cbd (cannabidiolo), che può avere diversi ed interessanti impieghi come integratore alimentare, analgesico, antinfiammatorio, antischemico, antidiabetico.

Il canapulo (fusto ripulito dalla fibra) può essere utilizzato come intonaco nell'ambito delle bioedilizia se opportunamente miscelato con calce, per la produzione di teli per pacciamatura, di carta e di cartoni.

La fibra corta può essere impiegata come coibentante termo-acustico, materiale per imballaggi e addirittura per realizzare alcune componenti delle auto (pannelli, sedili, ecc.).

L'olio, estratto dal seme, può avere impieghi importanti in cosmetica mentre il pannello risultato dalla spremitura o la farina di semi di canapa trova valorizzazione nell'industria agroalimentare.

L’evento

L'evento, patrocinato dal Collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati della provincia di Foggia, vedrà come relatori i maggiori esperti a livello nazionale delle tecniche di coltivazione e di utilizzo della canapa: il professore Salvatore Faugno dell’università degli studi “Federico II” di Napoli; il dottor Gian Maria Baldi e la dottoressa Maura Sannino del medesimo ateneo, e il dottor Antonio Guglielmi, agronomi di Agromnia. «Intensificare lo scambio di conoscenze e informazioni tra le realtà produttive equivale a supportare in maniera concreta la crescita economica, attraverso lo sviluppo di adeguate capacità imprenditoriali e il rafforzamento dei legami tra settori produttivi e ricerca, con conseguente accrescimento della propensione all'innovazione da parte del tessuto imprenditoriale locale» ha dichiarato Mauro Guglielmi. Il progetto mira dunque a favorire l'inserimento nel settore agricolo di imprenditori giovani, motivati e dinamici, capaci di cogliere le opportunità di mercato e promuovere soluzioni innovative.