La ragazza ripercorre la violenza subita nella notte tra il 4 e il 5 agosto durante un ritiro a Chianciano: «Come faccio a fare le gare se ci sono quei tre?»
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«Sto cercando di non leggere le notizie che mi riguardano perché purtroppo mi fa male, malissimo. Rivivo la stessa angoscia. Mi guardo allo specchio e mi vedo come se fossi a pezzi, una persona danneggiata. Non riesco a dormire, fatico a concentrarmi, davanti a me vedo il buio. So che tutti sono preoccupati per me e questo mi dispiace». A raccontarlo, in un colloquio con il Messaggero, la schermitrice 17enne che ha denunciato di aver subito uno stupro di gruppo durante un ritiro a Chianciano.
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«Come faccio a fare le gare - continua la ragazza - se ci sono quei tre? Non posso salire in pedana e vedere di nuovo quelle persone, le stesse che mi hanno fatto del male. Mi mettono paura, ma io non voglio abbandonare la scherma». Poi ripercorre quello che è avvenuto la notte tra il 4 e il 5 agosto: «La sera siamo andati tutti nel bar di fronte all'hotel a festeggiare dopo le gare di Milano. Ricordo solo di aver bevuto qualcosa, poi il nulla. Mi sono svegliata in una stanza - racconta - semi incosciente, non avevo energia, non potevo muovermi».