Dopo mesi di dibattito, negoziazioni e dietrofront su una difficile Brexit, la premier britannica Theresa May ha annunciato le dimissioni da leader del partito conservatore. «Lascio il 7 giugno, ho già parlato con la regina», ha detto May davanti a Downing Street. «Ho servito il Paese che amo», ha aggiunto in lacrime.

L’ormai ex leader ha anche espresso rammarico e dispiacere per non essere riuscita ad attuare la Brexit, affidandone la realizzazione al suo successore alla guida dei Tory, che dovrà essere eletto nelle successive settimane per poi subentrarle come primo ministro a Downing Street. Secondo i sondaggi il grande favorito sarebbe Boris Johnson

Possibili scenari

L’annuncio della May arriva il giorno dopo il voto nel Regno Unito per eleggere i rappresentanti britannici in seno al Parlamento europeo, i cui exit poll saranno resi noti domenica dopo il voto nelle altre nazioni.

Elezioni europee che restano una grande contraddizione per un Paese che dovrebbe uscire dall’Ue. Infatti se la Brexit dovesse venire alla fine effettuata (la scadenza attuale per concludere il negoziato con la Ue è il 31 ottobre, non tanto lontana), i deputati britannici eletti alle europee resteranno in carica soltanto pochi mesi.

Intanto il leader dell’opposizione Jeremy Corbyn ha accolto come una scelta giusta, quanto inevitabile, l'annuncio delle dimissioni della May, ma non crede che un nuovo leader Tory possa fare meglio e torna a invocare elezioni anticipate. «La premier - commenta il leader dell'opposizione laburista - ha ammesso ciò che il Paese sa da mesi: che lei non può governare e neppure può il suo partito, diviso e in via di disintegrazione». Quindi la richiesta del leader dei Labour: «immediate elezioni politiche» nel Regno Unito.

E da Parigi, riferisce l’Eliseo, il presidente francese Emmanuel Macron rende omaggio al «lavoro coraggioso» della May e lancia un appello ad un «rapido chiarimento» sulla Brexit.

 

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