Il 25enne ha raccontato agli inquirenti di aver agito per rabbia e sotto l'effetto di droga. Il piccolo trovato già morto nell'abitazione con evidenti segni di violenza sul corpicino
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L’ha fatto per rabbia. Perché non riusciva a dormire. L’ha fatto senza pietà, accanendosi contro un bambino di due anni che ha avuto appena il tempo di affacciarsi alla vita per poi vedersela strappare via da chi avrebbe dovuto amarlo e accudirlo.
Ha confessato Aliza Hrustic, 25 anni, padre del bimbo trovato morto questa mattina in un appartamento occupato di via Ricciarelli, periferia ovest di Milano, a due passi da San Siro. Ha confessato davanti ai poliziotti e al pm Giovanna Cavalleri.
Evidenti i segni di violenza sul corpo del bambino, che aveva anche i piedi legati. Quando è arrivata l’autoambulanza, il piccolo era già morto. A chiamare i soccorsi, intorno alle 5 del mattino, è stato proprio il padre. Al telefono aveva detto che il figlio era in preda a una crisi respiratoria. All'arrivo dei soccorsi e della polizia, però, c'era soltanto la madre, Silvja Z., una donna croata di 23 anni, incinta del quinto figlio. La donna ha subito accusato il compagno ed è scattata la caccia all’uomo.
«Non è stato in grado di spiegare precisamente cosa gli è venuto in mente in quel momento - ha detto il capo della Mobile, Lorenzo Bucossi - Non sappiamo se il bambino stesse piangendo, ha solo raccontato che non riusciva a dormire e che aveva assunto hashish. Si è alzato e, in preda a un eccesso di rabbia incomprensibile, lo ha picchiato a morte». Nessuna conferenza stampa è stata indetta. È troppo l’orrore dei fatti, troppo lo sconcerto degli investigatori, sconvolti da tanta violenza.
L'accusa di omicidio volontario è aggravata dalla minore età del figlio e dal fatto e che l'evento è stato preceduto da maltrattamenti. Le indagini, come accennato, si sono concentrate subito sul padre, Aliza Hrustic, nato a Firenze, di origini croate, con un precedente del 2016 per riciclaggio e sottoposto in passato per un periodo all'obbligo di firma. L'uomo è stato rintracciato intorno alle 11,30 nella zona del Giambellino, dove era andato portando con sé le due figlie più piccole. Gli investigatori avevano localizzato il suo cellulare ma temevano che se ne fosse liberato durante la fuga.
Silvija Z. e Aliza Hrustic hanno quattro figli, uno vive in Croazia, gli altri due sono stati ora affidati ai servizi sociali.