In Abruzzo un bimbo affetto da autismo è stato escluso dalla prima comunione su decisione del parroco. La vicenda arriva da Silvi, centro in provincia di Teramo. Una scelta, come raccontato dai genitori, maturata dal prete durante le prove avvenute in tardo pomeriggio il giorno prima del rito previsto nella chiesa dell’Assunta e in quella del Santissimo Salvatore. Il bimbo, forse per via della stanchezza, non stava fermo al suo posto. I familiari, papà Daniele e mamma Monia, raccontano: «Il parroco mi ha detto che così non andava bene e che era meglio fare una cerimonia separata». E aggiungono, come riportato da Il Messaggero: «Avevamo avvertito il parroco a metà ottobre dei problemi di nostro figlio. Noi eravamo disposti anche a mandare l’insegnante di sostegno».

 

Il parroco ha inteso fornire la sua versione sulla vicenda: «Noi diamo l’Eucarestia a tutti. Spesso abbiamo avuto bambini con difficoltà o problemi. Ma in questo caso il bambino è andato in mezzo agli altri durante le prove. Disturbava, la mamma non è riuscita a tenerlo. È andato verso l’altare, ha buttato a terra le candele, urlava. Ho detto che così rischiava di rovinare il rito degli altri ragazzi». La storia si è poi conclusa in modo positivo. Il bambino ha potuto ottenere il sacramento presso un’altra parrocchia. «È stato felice anche così – hanno commentato i genitori – certo nell’altra chiesa avrebbe abbracciato i compagnetti. Ma ciò che è successo resta grave».