Da Rai3, storico (ex) fortino del centrosinistra, dove ha diretto a lungo il Tg3, a Rete4, presidio dell'informazione di Mediaset che punta a differenziare il suo orizzonte politico. Bianca Berlinguer lascia la Rai dopo 34 anni: la aspetta l'azienda di Pier Silvio Berlusconi. Alla conferma ufficiale mancano ancora alcune ore - domani pomeriggio il Biscione scoprirà le carte della nuova offerta tv - ma è chiaro che è un addio destinato a lasciare il segno: a Viale Mazzini, che ha già perso Fabio Fazio, Lucia Annunziata, Massimo Gramellini, come a Cologno Monzese, dove è innegabile la suggestione del confronto tra i due cognomi, quello del segretario del Pci Enrico Berlinguer, padre di Bianca e di Laura, già in forza a Mediaset, e quello del Cavaliere, appena scomparso, che dell'anticomunismo ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia.

I rumors e l'arrivo delle dimissioni

I rumors sul possibile trasloco dell'ex direttrice del Tg3, nell'aria da giorni, trovano in mattinata una sponda nelle parole dell'Ad Rai, Roberto Sergio: «La trasmissione Cartabianca, al momento, non è presente in palinsesto», spiega in apertura del cda, chiamato alla presa d'atto della nuova offerta autunnale. «Rispettosamente siamo in attesa di conoscere da Bianca Berlinguer la sua decisione sul proseguimento nella conduzione del talk politico. Per noi Bianca Berlinguer rappresenta una colonna della nostra azienda e speriamo che la sua decisione, sofferta, possa vedere Cartabianca alla ripresa della stagione televisiva su Rai3».

Poche ore dopo arriva la lettera di dimissioni da ogni incarico in Rai e dal programma del martedì sera: Berlinguer ringrazia la Rai «per 34 anni di lavoro, svolti sempre in piena autonomia sia in qualità di direttrice che di conduttrice di programmi di approfondimento». Viale Mazzini, che lavora alla risoluzione del contratto, ringrazia a sua volta la giornalista e le formula «gli auguri per il proseguimento della sua attività professionale».

Tensioni in Rai e il futuro a Mediaset

A Mediaset, dove la porterà un accordo con ogni probabilità di durata pluriennale, Berlinguer dovrebbe condurre una prima serata di approfondimento sul modello di Cartabianca. Ma non si esclude che l'impegno possa estendersi anche all'access prime time: in ballo potrebbe esserci anche Stasera Italia dove - nelle indiscrezioni delle scorse settimane - si era parlato di un possibile raddoppio per Nicola Porro, saldamente confermato alla guida di Quarta repubblica il lunedì sera. Tutte ipotesi, in attesa di conferma.

Da definire anche la collocazione in prime time, presumibilmente non il martedì sera: nei giorni scorsi la conduttrice avrebbe espresso al vertice Rai le sue perplessità sulla concorrenza interna con Boomerissima, condotto da Alessia Marcuzzi, e poi con Belve di Francesca Fagnani, entrambi attesi il martedì su Rai2. A nulla sono servite le rassicurazioni dell'Ad e del Marketing. A contribuire al clima di tensione degli ultimi giorni anche l'interrogazione di Italia Viva sui compensi e sulle condizioni contrattuali di giornalisti e opinionisti del Fatto Quotidiano a Cartabianca. Una questione, quella degli ospiti, già al centro di polemiche, anche per questioni di budget: la stessa ex direttrice del Tg3 in passato aveva sottolineato come il servizio pubblico non possa sottrarsi al «mercato degli opinionisti».

La Rai corre ai ripari

In Rai intanto si corre ai ripari: il martedì resterà confermato l'approfondimento su Rai3, ha assicurato Sergio in cda, ribadendo che in generale le trasmissioni di informazione aumenteranno nel nuovo palinsesto. Ed è già toto-nome: al posto di Berlinguer si parla di Monica Giandotti, che ha salutato Agorà (dove arriva da Sky Tg24 Roberto Inciocchi), ma circolano anche le ipotesi Nunzia De Girolamo, in predicato di condurre un nuovo talk sul modello Funari, e Serena Bortone, che potrebbe anche prendere il posto di Gramellini. È confermato invece l'arrivo di Filippo Facci per condurre una striscia di cinque minuti, prima del Tg2 delle 13. Le caselle andranno a posto entro il 7 luglio, quando sarà la Rai a ufficializzare, a Napoli, i palinsesti autunnali. Il cda dà anche il via libera alla bozza del Contratto di servizio: dopo le polemiche, viene messa a verbale la valorizzazione del giornalismo di inchiesta che esce però dal testo, nonostante le polemiche e le richieste dei consiglieri Riccardo Laganà e Francesca Bria e rilanciate dal leader M5S, Giuseppe Conte. Cinque i voti favorevoli, no di Laganà, astenuta Bria.