«Distribuiremo 11 milioni di mascherine gratuite al giorno alla totalità delle scuole del paese per metterle a disposizione di studenti e personale. Distribuiremo 170 mila litri di gel igienizzante la settimana così rispondendo ai 3 requisiti di base: protezione individuale igienizzazione mani e screening: una operazione che pochi paesi hanno attuato, molto onerosa». Lo ha detto il commissario all'emergenza Covid Domenico Arcuri nel corso della riunione sulla scuola del Comitato tecnico scientifico e a cui hanno preso parte anche rappresentanti di enti locali e varie sigle sindacali. Solo il primo degli incontri che si terranno per programmare il ritorno sui banchi, fissato dalla maggior parte delle Regioni al 14 settembre.

 

Le mascherine

Le mascherine andranno indossate da tutti gli studenti, esclusi i bimbi sotto i 6 anni. Sarà possibile abbassarle durante una interrogazione, a mensa o mentre si farà ginnastica, ma l'indicazione generale è di usarla e di mantenere la distanza di almeno 1 metro. «Ci saranno delle condizioni particolari - ha spiegato oggi il coordinatore del Cts Agostino Miozzo - come ad esempio l'uso o non uso della mascherina per una ragazzo o una ragazza non udente, per un bambino con delle difficoltà neurologiche o psicologiche».

 

I nuovi banchi

«Degli oltre 2 milioni di banchi ordinati – continua Arcuri - una parte non insignificante non hanno nulla a che fare con la richiesta del distanziamento ma sono il risultato di una volontà di rinnovare il parco delle attrezzature delle scuole: in 173 mila casi sono state richieste sedie ma non banchi. Purtuttavia sono stati sostanzialmente trovati tutti, anche solo una parte di queste attrezzature serve a rispettare il requisito del distanziamento».

 

Il comitato tecnico scientifico ha inoltre precisato che i nuovi banchi arriveranno a partire dall'8 settembre e la distribuzione sarà completata nel mese di ottobre sull'intero territorio nazionale. I banchi nuovi verranno forniti da 11 aziende, 7 italiane e 4 straniere.  In Italia  generalmente se ne producono 200 mila l'anno ora è stato chiesto di farne 12 volte di più. Per quanto riguarda la distribuzione, avverrà in base al rischio di contagio in ogni regione: più sarà alto e prima verranno forniti i banchi in quella zona. Eppure le richieste maggiori di banchi e sedute (fino a 8 volte di più) siano arrivate da Campania e Sicilia, territori in cui il Covid ha avuto una più bassa incidenza rispetto al nord o all'Emilia Romagna. 

 

Il Cts è al lavoro anche per l'identificazione di spazi che possano utilmente complementare quelli esistenti, per identificare percorsi che disciplinino le entrate e le uscite degli studenti, nonché i movimenti all'interno degli istituti, in maniera da evitare assembramenti.

 

La gestione dei contagi a scuola

Come andranno affrontati i casi di contagi a scuola? «Sicuramente ci saranno - ha detto Miozzo - abbiamo otto milioni di studenti e due milioni di persone che lavorano, non possiamo immaginare che non avremo un caso, due casi o dieci casi. Questo è quasi una certezza. Ma il caso non vorrà dire chiudere le scuole di un paese, della regione o della provincia, ma bisognerà di volta in volta esaminare il contesto, la specifica situazione e se necessario mettere in quarantena una classe o se necessario mettere in quarantena l'intera scuola. Questo sarà discusso con le strutture sanitarie locali e con il dirigente didattico e di volta in volta verrà studiata la soluzione più opportuna».

 

Il coinvolgimento dei pediatri 

«Si è lavorato per un attivo coinvolgimento sia dei pediatri di libera scelta che dei medici di medicina generale, i quali saranno chiamati assieme ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie locali a garantire ottimale supporto alle scuole e gestione, secondo le normative vigenti, dei soggetti infettati da Sars-CoV-2 e dei loro contatti». Così il Comitato tecnico-scientifico. «Il confronto fra i rappresentanti dei ministeri, quelli di Inail, di Istituto superiore di Sanità e Regioni, coordinatamente con l'intero Comitato Tecnico- Scientifico- spiega il Cts - ha portato anche alla finalizzazione di documenti puntuali, che saranno a breve resi pubblici, che rigorosamente permetteranno ai dirigenti scolastici e ai rappresentanti per l'emergenza Covid-19 da loro nominati di gestire nella maniera più efficace l'eventuale identificazione di soggetti, siano essi studenti o personale scolastico, che risultino essere contagiati».