Sarebbe Hassin Khalila, secondo i media israeliani, l’uomo che ha lanciato un’auto tra la folla a Tel Aviv, in Israele. Ventitré anni, originario di as-Samu, centro abitato nel sud della Cisgiordania, vicino Hebron, l’uomo si è prima gettato sulla folla e poi è sceso dall’auto e ha cominciato ad accoltellare le persone che erano in Pinchas Rosen Street, a nord della città.

Il bilancio è di 7 feriti, come ha confermato la polizia israeliana, che ha parlato di attacco terroristico. Tre dei feriti sono in condizioni gravi, due hanno riportato ferite moderate e altre due sono state ferite leggermente, come scrive Times of Israel. L’attentatore sarebbe poi stato ucciso da un civile israeliano armato. Molti video condivisi sui social mostrano l'aggressore a terra morto. Sarebbe riuscito a entrare in Israele con un permesso medico.

Hamas ha commentato l'attacco terroristico descrivendolo come «una eroica vendetta per Jenin», riferendosi ai raid aerei condotti dalle Forze della difesa di Israele nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, che ha fatto 10 morti e 50 feriti. «Quello che sta accadendo a Jenin è un massacro del popolo palestinese da parte del nemico» aveva detto il leader della Jihad Islamica, Ziad Nakhleh al Times of Israel «La resistenza palestinese e le brigate al-Quds risponderanno per fermare questo massacro».