Il ministro della Salute dopo lo stop ai richiami del prodotto anglo-svedese per gli under 60: «La vaccinazione eterologa è già utilizzata da paesi importanti come la Germania, risultati incoraggianti»
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«La vaccinazione eterologa è già utilizzata da paesi importanti come la Germania da diverse settimane e i risultati sono incoraggianti. Vi sono alcuni studi che testimoniano come la risposta immunitaria sia addirittura migliore di quella con due dosi dello stesso vaccino». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza incontrando i giornalisti al Ministero per fare il punto sulla campagna vaccinale dopo lo stop al vaccino di AstraZeneca per gli under 60.
«Abbiamo un messaggio molto chiaro, evitare l’utilizzo di Astrazeneca sotto i 60 anni sia per la prima sia per la seconda dose. Ed ancora: Sto agli atti formali che produce Ema, non possiamo stare ogni giorno alle interviste. Ema è chiara: dà indicazioni dai 18 anni in su. Le indicazioni dei nostri scienziati vanno nell’utilizzo di AstraZeneca sopra i 60 anni sia per la prima che per la seconda», ha aggiunto commentando le dichiarazioni di Marco Cavaleri, presidente della task force dei vaccini di Ema, in merito alla possibilità di vietare il vaccino anche agli over 60.
«Il Cts ha lavorato molti giorni su come proseguire questa campagna di vaccinazione. Lo ha fatto in stretta connessione con il Ministero della Salute da un lato e con l’Aifa, in costante raccordo anche con Ema. Le nuove indicazioni che sono state presentate dal Cts, e già state inoltrare alle Regioni, sono state decise all’unanimità dopo un confronto importante anche con Aifa, che è stata parte integrante del processo decisionale, con la partecipazione sia del direttore Magrini sia del direttore Palù», ha sottolineato il ministro.
«Vorrei riaffermare con forza che la campagna vaccinale è un'arma fondamentale per superare questa fase. Domani è un giorno importante per il nostro paese perché arriveremo a due terzi degli italiani che saranno in zona bianca. E’ una notizia molto buona che testimonia il positivo andamento della campagna di vaccinazione. Siamo ormai a 42 milioni di dosi somministrate con un italiano su due che ha avuto la prima dose. Dobbiamo insistere su questo terreno e continuare con ogni energia la campagna di vaccinazione, arma vera per provare ad aprire una fase diversa».
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