Nicola Morra, presidente della commissione nazionale Antimafia, ha convocato il ministro dell'Interno «con urgenza» in udienza in commissione per aprire un dibattito politico sull'arresto di Paolo Arata, ex consulente di Matteo Salvini sull'energia. Una presa di posizione, quella del senatore calabrese dei Cinquestelle, che arriva dopo il commento secco del capo politico del Movimento Luigi Di Maio: «La puzza di bruciato si sentiva da lontano». E dalla ferma condanna di Alessandro Di Battista: «Il governo vada avanti perché c'è un contratto da rispettare con ottime proposte ancora da realizzare. Allo stesso tempo il Movimento deve continuare a denunciare il malaffare dilagante, malaffare reso possibile dalle relazioni pericolose dei partiti».

La lettera ufficiale di convocazione

«Ho richiesto con lettera ufficiale in data 7 maggio 2019 - ha riferito Nicola Morra in una nota -  la convocazione del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in commissione Antimafia. Lettera ufficiale che è partita solo dopo numerose sollecitazioni informali per fissare una data di audizione già dalla terza settimana d'insediamento della commissione stessa. Il rispetto istituzionale avrebbe richiesto una veloce risposta alle interlocuzioni informali anche per dare precedenza a chi è preposto con le sue linee guida alla lotta alla mafia. La lettera ufficiale è solo l'ultimo passaggio che oggi, anche alla luce dei nuovi arresti in Sicilia, mi vede costretto a renderlo pubblico e ribadire l'urgenza dell'audizione del ministro Salvini».