Record per il ghiacciaio Grand Etret, che si trova in Valsavarenche (Aosta) sito nel cuore del Parco nazionale del Gran Paradiso. Le insolite temperature elevate della scorsa estate hanno fatto "evaporare" ben 130 metri di ghiaccio e neve. Dal 2000 il massiccio ha perso un terzo della sua superficie. Il dato emerge dal monitoraggio effettuato nel 2018 su 57 siti dal Corpo di sorveglianza dell'Ente Parco, in collaborazione con gli operatori del Comitato Glaciologico Italiano.



In media l'arretramento rilevato è di 22 metri. I cambiamenti climatici non hanno conseguenze solo sul paesaggio ma anche sulla fauna dell'area protetta; i guardaparco hanno notato che, soprattutto nel caso dello stambecco, gli esemplari salgono sempre più di quota nei mesi caldi e si spostano alla ricerca di zone più fresche e riparate, su pendii esposti a nord. Circostanze che sembrano lontane dalla nostra regione, destinate, invece, ad avere conseguenze su tutto l'ecosistema della penisola.



«Il Gran Paradiso è in enorme difficoltà dal punto di vista nivologico, forse anche perché è la cima oltre 4.000 metri più a sud d'Italia», spiega Stefano Cerise, ispettore del Corpo di Sorveglianza del Parco. «I ghiacciai a quote più basse - aggiunge - sono quelli che hanno risentito maggiormente delle temperature elevate, nonostante l'inverno 2018 sia stato molto nevoso, con scioglimenti precoci che hanno causato il crollo di vie alpinistiche storiche, come quella sulla parete nord del Ciarforon in Valsavarenche». L'elemento che preoccupa è che non si tratta di un episodio isolato, poiché le temperature continuano ad aumentare a causa dell'inquintento globale.