Il giovane è stato colpito al torace. Sul caso indaga la Dda, si ipotizza un regolamento di conti legato al mondo della droga. Nel 2014 la vittima era stata gambizzata
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Un agguato a colpi di pistola in pieno stile mafioso. È accaduto ieri sera a Roma, a Corviale, poco dopo le 19.30. Due le persone raggiunte da una serie di spari esplosi da un’auto: il bilancio è di un morto e un ferito.
A perdere la vita un 33enne colpito al torace, deceduto a bordo dell’ambulanza nonostante i tentativi di rianimarlo. L’altro, un 30enne, è stato ferito a una gamba.
Tra nove e undici i colpi esplosi dai killer che hanno affiancato il suv a bordo del quale si trovavano i due. La vittima è Cristiano Molè, romano, già noto alle forze dell’ordine. Il cognome è quello dell'omonima cosca di ‘ndrangheta di Gioia Tauro attiva a Roma, ma al momento non sono stati ancora accertati legami di parentela.
Molè fu già vittima di un agguato nel 2014, quando fu gambizzato. Visti anche i precedenti di Molè e dell'amico che era con lui, si ipotizza un regolamento di conti, forse legato al mondo droga. Sull’omicidio si sono accesi anche i riflettori dell'antimafia: sul luogo della sparatoria ieri sera, oltre ai carabinieri del nucleo investigativo, anche il pm della Dda Mario Palazzi.
I militari hanno ascoltato nella notte parenti e amici di Molè per tentare di ricostruire gli ultimi contatti. Nel frattempo si stanno analizzando i filmati di alcune telecamere di sicurezza della zona. Si cerca una Panda di colore chiaro: sarebbe questa, secondo le testimonianze, l’auto dalla quale sarebbe partita la raffica di colpi che non ha lasciato scampo al 33enne.