L'animale simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise si era avvicinata ai centri abitati, ma non mostrava alcun segno di aggressività. L'uomo che ha girato il video poco prima che morisse: «L'ho vista con i suoi cuccioli, aveva più paura lei di noi. Non capisco questo gesto»
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«È stato un atto impulsivo, istintivo» pare abbia dichiarato ai carabinieri, l’uomo che questa notte ha ucciso a fucilate l’orsa Amarena, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
«Ho sparato per paura ma non volevo uccidere, l'ho trovata dentro la mia proprietà» ha detto, dopo essere stato identificato dai Guardiaparco. Il fatto è avvenuto alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall'Area Contigua.
L’orsa, dicono dal Parco, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre indennizzati anche fuori dai confini dell'Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all'uomo.
Si cercano i due cuccioli
Più di 100 uomini tra carabinieri e forestali ora stanno cercando due cuccioli, che sono scappati impauriti subito dopo gli spari che hanno ucciso la mamma. La task force sta usando anche droni e altre strumentazioni.
«Nei giorni scorsi c'è stato il primo avvistamento dell'orsa in città, sono venuti anche i carabinieri forestali a fare visita ad un pollaio dove l'orsa era andata alla ricerca di cibo - commenta il sindaco di San Benedetto dei Marsi Antonio Cerasani - Noi come comunità non abbiamo esperienza con gli orsi, è la prima volta di cui io ricordi che un orso ci fa visita. Ieri sono stato fino alle 3 di notte sul luogo dell'uccisione».
Pochi giorni fa mamma e cuccioli erano stati filmati dai turisti per le vie di un altro borgo della zona, San Sebastiano Dei Marsi. Aveva esplorato l'ambiente circostante, poi aveva atteso i suoi cuccioli e si era allontanata senza mostrare nessun segno di aggressività.
«Aveva più paura lei di noi, non capisco questo gesto – dice l’autore del video che ritrae l'orsa Amarena per l'ultima volta, qualche ora prima di essere uccisa – L'ho incrociata con i suoi due cuccioli all'ingresso della città, intorno alle 22.15, ho contattato subito i carabinieri. Era spaventata ed impaurita, ho aspettato che attraversasse la strada e si mettesse al sicuro».
«Poco dopo alcuni proprietari di una abitazione poco distante da me hanno iniziato a suonare il clacson dell'auto parcheggiata nel giardino di casa e a puntarle i fari dell'auto in faccia, per non farla avvicinare ad un pollaio che avevano dietro casa - continua - Da lì è fuggita per la campagna del Fucino e questa mattina ho appreso la tragica notizia».
Le prime reazioni della politica
In prima linea c’è Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra: «L’atto criminale che ha portato all'abbattimento dell'orsa Amarena è frutto di una campagna d’odio contro gli animali. La perdita di Amarena è una tragedia anche dal punto di vista ambientale, poiché era una delle poche femmine prolifiche del Parco» scrive Bonelli.
L'approvazione del decreto Fugatti in Trentino ha segnato l'inizio di un pericoloso trend di escalation nella persecuzione degli animali selvatici – continua il deputato di AVS - Questo episodio è un chiaro esempio dei danni che possono derivare da politiche che ignorano la conservazione della fauna selvatica e l'importanza della coesistenza pacifica tra umani e animali. Europa Verde si costituirà parte civile nel processo contro il responsabile di questo brutale atto e chiediamo che coloro che commettono tali reati contro la fauna selvatica siano condannati in modo esemplare per scoraggiare simili azioni in futuro».