Con il voto del 30 aprile, la Camera ha approvato un emendamento con cui vengono abrogati gli articoli 412 e 414 del Regio decreto 26 aprile 1928, numero 1297.

Una riforma dell’insegnamento alla convivenza civile, approvata dalla Camera, che prevede l’abolizione delle sanzioni disciplinari, dalla nota sul registro all'espulsione, nella scuola primaria.

Abrogazione degli articoli dal 412 al 414 del Regio decreto

L’emendamento approvato abroga gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto del 26 aprile 1928, n. 1297, ancora in vigore per le elementari. Nel Regio Decreto si fa riferimento a mezzi disciplinari «verso gli alunni che manchino ai loro doveri» da «usare, secondo la gravità delle mancanze»: l'ammonizione, la nota sul registro con comunicazione scritta ai genitori, la sospensione (da uno a dieci giorni di lezione), l'esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione, l'espulsione dalla scuola con perdita dell’anno. Inoltre, viene «vietata qualsiasi forma di punizione diversa» da quelle indicate nell'articolo 412.

Secondo quanto prevede l’emendamento, per affrontare le «mancanze» degli studenti delle elementari si dovrà puntare a «rafforzare la collaborazione con le famiglie», estendendo alla scuola primaria il Patto educativo di corresponsabilità valido a norma, al momento, solo per le scuole secondarie.

Torna l’educazione civica nelle scuole

Intanto rispetto al disegno di legge che introduce l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole elementari e medie oggi pomeriggio la Camera è chiamata al voto finale. E monta lo scontro politico sulla questione.

«Tanto felice perché oggi il Parlamento approva l'educazione civica obbligatoria nelle scuole. Promessa mantenuta!», commenta in un breve video postato dall'aereo che lo ha portato a Budapest, il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

«Deve smetterla di raccontare bugie agli italiani, perché la proposta sull'introduzione dell'insegnamento di educazione civica, di cui si vanta, è cosa assai diversa da ciò che aveva promesso - attacca la senatrice del Pd Simona Malpezzi, componente della commissione Istruzione -  Il leader della Lega, infatti, si era impegnato, dichiarando che da settembre ci sarebbe stata la materia ad hoc (più di 30 ore obbligatorie), con docenti appositamente formati. Ma non sarà così. Non ci sarà nessuna ora e docente in più e neppure un euro aggiuntivo stanziato».