La donna fu uccisa 26 anni fa con cinque colpi di pistola a Foggia. Da allora il fratello combatte per ottenere verità e giustizia
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20091101 - ROMA - CRO : CARCERI: SUICIDIO BLEFARI, IMPICCATA IERI SERA CON LENZUOLA. Un interno del carcere di Rebibbia, a Roma, in un'immagine d'archivio. La neo brigatista Diana Blefari Melazzi, condannata all'ergastolo per l'omicidio del giuslavorista Marco Biagi, si e' impiccata ieri sera, attorno alle 22:30, utilizzando lenzuola tagliate e annodate. La donna - secondo quanto si e' appreso - era in cella da sola, detenuta nel reparto isolamento del carcere Rebibbia femminile. Ad accorgersi quasi subito dell'accaduto sono stati gli agenti di polizia penitenziaria che - si e' inoltre appreso - avrebbero sciolto con difficolta' i nodi delle lenzuola con cui la neo brigatista si e' impiccata in cella e avrebbero provato a rianimarla senza pero' riuscirvi. ANSA / ALESSANDRO DI MEO / ARCHIVIO / PAL
«Ho pensato di dare una ricompensa di 100mila euro a colui o a colei che possono dare informazioni utili per mettere dietro le sbarre definitivamente l'assassino di mia sorella». Inizia così la lettera inviata ad alcuni giornali locali da Leopoldo Mariella, fratello di Elena, la 35enne foggiana uccisa 26 anni fa con cinque colpi di pistola in via Ordona Lavello a Foggia. L'uomo ha deciso di offrire questa 'ricompensa' in denaro in occasione dell'anniversario dell'omicidio della sorella, avvenuto la sera del 17 marzo del 1993. All'epoca dei fatti si parlò di delitto passionale e venne indagato un architetto foggiano. Successivamente caddero tutte le accuse e il caso venne archiviato pochi mesi dopo l'omicidio della giovane. Poi, a marzo dello scorso anno, la Procura di Foggia riaprì le indagini sempre a carico dello stesso architetto, ipotizzando che l'alibi offerto all'epoca dei fatti poggiasse su una falsa testimonianza. Le accuse, però, sono state nuovamente archiviate a gennaio scorso.