VIDEO | Da Siderno a Petrizzi, da Aiello Calabro a Verbicaro, lo storico dell'arte Gianfrancesco Solferino racconterà realtà calabresi molto diverse tra loro, a volte poco conosciute e poco esplorate nelle loro più recondite significazioni
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«Il sacro in Calabria questa volta è entrato nel vivo di alcune problematiche storiche, molto spesso contemporanee, per cercare di capire più da vicino che cosa ne è di queste comunità e come si proiettano verso il futuro». Sarà un nuovo affascinante viaggio attraverso alcuni luoghi simbolo della regione, alla scoperta della storia, dell'arte, della cultura e delle tradizioni popolari legate al culto religioso, quello che lo storico dell'arte Gianfrancesco Solferino condividerà con il pubblico di LaC Tv a partire da questa sera alle 21.00 sul canale 11 del digitale terrestre, 820 Sky e 411 di TivuSat, con la nuova stagione del format Il sacro in Calabria che dopo il successo della prima edizione torna con diverse novità.
«Questa volta abbiamo cercato di toccare alcuni aspetti un po' più appassionanti, le corde e i sentimenti della tradizione popolare. E soprattutto un aspetto nuovo: quello della resilienza – spiega Solferino -. Abbiamo cercato di approfondirlo attraverso la voglia di rimanere e di vivere in questi paesi che soffrono l'abbandono e lo spopolamento. Il Sacro in Calabria diventa in questo momento un punto di forza per mantenere vive queste realtà dove questo iato metafisico tra ciò che è stato e ciò che ora, e che si prospetta verso il futuro, è sempre più doloroso».
L'itinerario del viaggio
Da Siderno a Petrizzi ,da Aiello Calabro a Verbicaro, il sacro in Calabria racconterà realtà calabresi molto diverse tra loro, a volte poco conosciute e poco esplorate nelle loro più recondite significazioni: «ci tengo sicuramente a ricordare la realtà di Aiello Calabro, patria della rinascenza in Calabria; la bellezza di Petrizzi e l'incipit del culto in onore dell'Addolorata; e ancora la toccante testimonianza del popolo di Santa Caterina dello Ionio che quaranta anni fa è stato vessato dalla tragedia dell'incendio e che ha risposto con molta fatica ma allo stesso tempo con molto coraggio agli esiti di questa immane tragedia; il racconto della devozione della Madonna della Montagna a Taurianova che trae le sue origini da Polsi d'Aspromonte passando poi per realtà bellissime e spopolate e sofferenti come Fabrizia e Verbicaro».