Come nasce il sindacato autonomo di Polizia? Quali sono le sue priorità e le sfide per i prossimi mesi? Ne parleremo questa sera nella puntata di Piazza Parlamento con Michele Dressadore, segretario generale aggiunto del Sap (Sindacato autonomo di polizia).

Intervistato dal direttore editoriale Alessandro Russo, Dressadore racconta della nascita del sindacato nel 1976 nell’ambito del movimento per la smilitarizzazione della Polizia con l’obiettivo di garantire maggiori tutele ai poliziotti senza alcuna influenza politica. Padre nobile dell’iniziativa è Indro Montanelli, allora direttore di “Il Giornale”, che pubblicò diversi articoli per supportare la nascita del sindacato autonomo e avvicinare la Polizia alle persone.

Oggi una delle priorità del corpo dello Stato è richiedere che le azioni della Polizia siano filmate nell’interesse sia dei poliziotti, che di chi è soggetto a perquisizione o fermo: «Siamo stati i primi a richiederlo con forza e con delle provocazioni-racconta Dressadore-per un certo periodo abbiamo dotato tutti i nostri aderenti di una spypen con videocamera incorporata per stimolare la nostra amministrazione e il Governo di dotarci di strumenti per video e fono-registrare ciò che accade. L’obiettivo è consentire a tutti, in primis all’Autorità giudiziaria, di giudicare gli eventi per come si sono svolti e non per come sono raccontati da chi ha degli interessi a manipolare la realtà».

Uno dei vizi del sistema che denuncia il segretario generale è proprio la controquerela ai poliziotti da parte di chi è sotto processo perché in qualche modo può migliorare la sua situazione davanti al giudice. In questo i filmati delle azioni di Polizia sarebbero d’aiuto.

Legato al tema dei video c’è quello dei cittadini che riprendono gli illeciti (come i borseggi o i furti) con il telefonino e poi postano l’accaduto sui social per denunciare il crimine e avvertire anche gli altri cittadini: «non è una soluzione per individuare chi ha commesso il reato e l’efficacia è ridotta, anzi si rischiano denunce da parte di chi è ripreso», spiega Dressadore. 

La soluzione per il rappresentante sindacale dei poliziotti è dotare le Forze dell’Ordine di strumentazioni adeguate, «non si può inseguire una 400 cavalli con un’utilitaria» semplifica l’ospite, e di uomini sufficienti per presidiare il territorio, ma anche avere la certezza che il sistema giudiziario funzioni: «ci sono reati che non provocano nessuna conseguenza per chi li fa, il che porta ad avere sempre fasce di persone che continueranno a delinquere. Non possiamo arrestare delinquenti venti, trenta volte e ritrovarceli il giorno dopo sulla piazza o nelle stazioni: il problema non è risolvibile se non c’è una modalità per toglierli dal sistema e impedirgli di crescere i figli in questa “cultura”». 

Tra i temi trattati da Michele Dressadore anche la possibilità di dotare le Forze dell’Ordine del teaser (la pistola ad impulso) e anche l’aumento dello spaccio di droga in molte grandi città. Sono tutte questioni prioritarie per il Sap e che rispondono ad un’aspirazione: «rendere le città più sicure».