La cucina calabrese salverà la Calabria? La speranza la danno questa nuova generazione di chef giovani e dinamici, che puntano all’innovazione ma hanno a cuore la tradizione. Giovani chef che affrontano la crisi con coraggio e determinazione. Questa settimana a "La sedia vuota", il ciclo di interviste podcast di Franco Laratta prodotto dalla Società Editoriale Diemmecom, ad occupare la famigerata sedia vuota è lo stellato Antonio Biafora il quale con soli 8 posti nel suo piccolo ed elegantissimo ristorante alle pendici della Sila Grande, ha conquistato un consenso straordinario. 

La rivoluzione degli chef calabresi che cambiano il volto della Calabria 

Stanno cambiando il volto della Calabria. Hanno trasformato, negli ultimi anni, la nostra cucina in una delle migliori cucine d’Italia. Giovani chef che danno lustro alla nostra terra, operando anche nelle zone più interne e più difficili della nostra Calabria.  Nel cuore della Sila grande, c’è un giovanissimo chef stellato, Antonio Biafora, che ha rivoluzionato il modo di fare ristorazione, con coraggio e intelligenza, con il suo piccolo ed elegantissimo ristorante, Hyle, con soli 8 posti! 

Biafora sapeva di dover lottare per vincere una sfida che si presentava assai complicata. E subito ha potuto dimostrare di poter vincere quella sfida, tanto che è ormai un nome a livello nazionale.  Antonio Biafora con il suo Hyle a San Giovanni in Fiore (Cosenza), è stato la sorpresa dell’Anno della Guida di Identità Golose 2021, mentre brillava già l’ambitissima Stella Michelin. Ma c’è di più. Caterina Ceraudo, Luca Abruzzino e Antonio Biafora: ecco il  tris d’assi che è salito a Milano sul palco definito “Il futuro è loro- 2023". Ci saranno anche altri chef, nelle prossime puntate, a raccontare il fenomeno Calabria e cosa sta succedendo in questo momento nell'ambito della ristorazione di qualità. Intanto è Antonio Biafora questa settimana ad inaugurare il ciclo di incontri destinati alla nouvelle vague della ristorazione calabrese e mostra di avere le idee molto chiare: «La rivoluzione in cucina è guardare il menu con una chiave critica, eliminare le regole e gli schemi classici di antipasto, primo e secondo partendo dai sapori».

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