Alla scoperta dei miti e delle leggende che circondano le più famose fontane di Roma. Da piazza Navona alla Barcaccia alla ricerca delle curiosità sul rapporto secolare tra i romani e l’acqua. Il racconto questa sera alle 20
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Il rapporto tra acqua e romani è secolare e fondamentale da sempre. Non è raro trovare ad ogni angolo i famosi “nasoni”, un termine affettuoso e tipico romano, per indicare le fontanelle pubbliche. Il nasone ha una forma cilindrica con un lungo rubinetto ricurvo, nella maggior parte delle fontanelle è posto al centro. Nel Lazio è ampiamente diffuso e lo si trova in ogni angolo delle strade, il nome deriva dalla forma del rubinetto che eroga acqua a getto continuo, anche se anticamente i “nasoni” avevano tre rubinetti a forma di teste di drago.
Il nostro viaggio non poteva che cominciare da una delle più iconiche fontane di Roma: la fontana di Trevi.
Posta al centro di piazza Trevi, il nome probabilmente deriva da trivio ovvero l’incrocio delle tre vie che confluiscono al centro della piazza. Famosissima e grandissima quanto nascostissima. Ebbene sì, Fontana di Trevi è la più grande fontana romana: larga 20 metri per i suoi 26 metri di altezza ma nonostante la sua mole è spesso difficile trovarla perché nascosta tra i colorati edifici di piazza di Trevi. Non è inusuale passare per la piccola via della Stamperia trovandosi davanti alla maestosità di questa fontana, restando incantati dalla sua meraviglia. La fontana è stata costruita sulla facciata di Palazzo Poli tanto nota quanto sconosciuto il suo autore, viene spesso attribuita l’opera al Bernini. In realtà fu Nicola Salvi, architetto visionario e lungimirante vissuto a cavallo tra il 600 e il 700. Fu proprio Papa Clemente XII ad affidare i progetti ad una commissione di esperti. Il bando venne vinto da Nicola Salvi scelto perché era meno dispendioso degli altri.
L’importanza di Fontana di Trevi è legata alle leggende e alla cultura popolare. Una delle tradizioni più importanti è quella del “lancio della monetina”.
Se ci si posiziona di spalle a palazzo Poli, con occhi chiusi, e si lancia una monetina con la mano sinistra ci si propizierebbe il ritorno nella capitale. Lanciando due monetine è probabile che incontreremo l’amore eterno. Verità o leggenda? Ciò che è quasi certo è che questa usanza è antichissima e deriva dal donare alle divinità piccoli preziosi gettandoli proprio nei famosi pozzi dei desideri.
Fontana di Trevi è anche cinema. Chi non ricorda l’iconica scena in cui Anita Ekberg entra nella fontana invitando un giovanissimo Marcello Mastroianni con lo storico: “Marcello come here!”. Il simbolo della dolce vita romana e felliniana è racchiusa in una sola scena. Le tentazioni sono molteplici, soprattutto con il caldo estivo. Meglio però fermarsi ad una delle tante gelaterie del centro, perché il tuffo nella fontana potrebbe costare caro: circa 500 euro di multa.
Da Fontana di Trevi alla celeberrima fontana di piazza Navona. Anzi le fontane di piazza Navona: la fontana del Moro, quella del Nettuno ed infine quella dei Quattro Fiumi, la più grande delle tre fontane e posta al centro della piazza.
Persi tra le vie del centro nella piazza che una volta ospitava il più antico mercato romano: Piazza Navona con le sue tre fontane. Pantheon e la fontana della barcaccia vi faranno strada alla scoperta delle leggende legate alle fontane romane, il racconto questa sera ne LaCapitale Speciale.
Questa puntata de LaCapitale Speciale andrà in onda questa sera nella Mezz’ora da LaCapitale alle ore 20 su LaC Tv, canale 11 del DTT, 411 TivùSat e 820 di Sky. La puntata sarà poi disponibile su LaC Play.