Le statistiche evidenziano l’impoverimento culturale del Paese. Per fortuna ci sono esperienze di resilienza che rischiarano le prospettive. Ne parliamo con Daniel Cundari e Fabrizio Caramagna
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«Chi non legge, a settanta anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto cinquemila anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’Infinito». Perché la lettura – come ha scritto Umberto Eco – «è un'immortalità all’indietro». Purtroppo, però, in Italia si legge sempre meno. È un dato di fatto. A confermarlo è l’ultima raccolta dati di Eurostat che vede la Penisola al terzultimo posto sui 27 membri dell’Unione europea. L’impoverimento culturale dilaga sempre di più nel Bel Paese. La promozione della lettura emerge come priorità per il sistema educativo nazionale. Solo qualche giorno fa, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara (nell’ambito dell’iniziativa #ioleggoperché promossa dall’Associazione Italiana Editori) ha lanciato un messaggio ben preciso: «La diffusione della cultura del libro deve partire dalle scuole primarie», evidenziando la preoccupante scarsità di libri venduti nel nostro Paese. Tuttavia, per fortuna, a porvi rimedio, ci sono realtà importanti che fanno della resilienza culturale un baluardo da incentivare con passione e fiducia.
È il caso di Daniel Cundari, poeta e performer plurilingue tra i più rivoluzionari interpreti del linguaggio teatrale contemporaneo e un vero e proprio simbolo generazionale delle tecniche dell’improvvisazione e del repentismo.
Un calabrese fiero di esserlo con una vita dedicata ai suoni ancestrali e ai linguaggi sommersi, che l’ha portato a svolgere i lavori più disparati in giro per il mondo.
Già premio Lerici Pea, Pericle d’Oro, Premio Metastasio, Roublikon, e Genil de Literatura in Spagna, la sua incessante attività artistica l’ha spinto fino a Cuba, Slovacchia, Francia, Cina, Messico, Serbia, Germania, Cile, Perù, facendo del dialetto calabrese e della lingua italiana espressione universale.
Daniel ha pubblicato decine di libri di poesia, narrativa e teatro, oltre a centinaia di articoli culturali e oggi sarà ospite a Dentro la Notizia per parlare di un’altra “passione” che porta avanti da tempo: è il direttore della biblioteca più piccola al mondo, quella di Cuti. Un tesoro ricco di cultura che si trova a Rogliano, in provincia di Cosenza.
Ma non solo, a Dentro la Notizia oggi ci sarà anche Fabrizio Caramagna, scrittore e studioso di aforismi. Il “ricercatore di meraviglie” come si definisce lui stesso, tra gli autori italiani più citati e lo scrittore di aforismi (vivente) più citato al mondo.
Contributi esterni a cura di Rossella Galati e Chiara Alviano dalla nostra redazione di Roma. Appuntamento oggi alle 13 su LaC Tv.