La presentazione dello short film d’autore “Vedrai ciò che desideri” e del progetto al convegno intitolato: “Gioia Tauro Luce del porto”. Il racconto andato in onda su LaC Play
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Si è tenuto ieri il convegno: "Gioia Tauro Luce del porto" nella sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria a Roma. Una cornice splendida nel mezzo di piazza della Minerva ha aperto le porte ad un’iniziativa luminosa. Ad aprire i lavori la senatrice Tilde Minasi assieme alla dottoressa Gemma Gesualdi, presidente del Brutium – I calabresi nel mondo. «Questa è una struttura che per noi è l’orgoglio» riferisce la senatrice Minasi e continua «non sempre viene trasferito all’esterno quello che realmente è la nostra Calabria, da un passato millenario, presente fruttuoso e un futuro ancora da costruire».
«Interessante il titolo del film “Vedrai ciò che prima desiderasti”, c’è un desiderio di ritornare ai luoghi d’origine» analizza il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Una regione che è sede di un hub come il porto di Gioia Tauro. Un porto che si impone nonostante sia tra i più giovani, grazie anche ai progetti e il lavoro dell’ammiraglio Andrea Agostinelli.
«Questo è l’esempio della Calabria che lavora, la storia di un successo e di un progetto che portiamo avanti anche nelle scuole» dice l’ammiraglio Andrea Agostinelli, presidente del Sistema Portuale del mar Tirreno, Meridionale e Ionio «Era molto difficile tradurre in suggestione ed emozione il lavorio di un porto e noi siamo soddisfattissimi ed orgogliosi di questo lavoro».
Un’opera suggestiva quella realizzata dal regista Francesco De Melis, un vero e proprio contrappunto di luci e musica, un dialogo a due con le partiture dello stesso De Melis che si incontrano e confondo con le musiche de grande maestro Ennio Morricone. «Quello di cui noi calabresi abbiamo bisogno, ma anche tutti l’italiani è capire l’importanza di questo luogo, di questo porto che è stato realizzato in un luogo in cui esistevano comunità che non ci sono più» racconta Patrizia Nardi, esperta in valorizzazione del patrimonio culturale e responsabile scientifico del progetto e continua «l’obiettivo era proprio quello di accendere i riflettori sul porto ma anche e soprattutto sulla bellezza di questo territorio».
Il porto di Gioia Tauro è spesso conosciuto come crocevia di traffici illeciti, grazie però a questi progetti però ricordano che c’è una Calabria diversa «una Calabria che esplode di cultura e bellezza che è la vera ricchezza del porto» riferisce la dott.ssa Gemma Gesualdi, presidente del Brutim – I calabresi nel mondo spesso «purtroppo non c’è a consapevolezza delle ricchezze che abbiamo».
La puntata è disponibile su LaC Play.