Al sogno è un posto magico che nasce nel secondo dopoguerra. Siamo a piazza Navona, in un posto più unico che raro. C’è una stradina: via Agonale, che sbuca direttamente sulla piazza. Proprio da quella stradina si affaccia su una delle piazze più belle di Roma, un posto magico: Al sogno, il sogno di grandi e piccini. Un luogo che racconta tante storie e grazie alle bambole, cavalli a dondolo, pelouche continua a raccontarle. Al sogno non è un semplice negozio di giocattoli ma è anche un pronto soccorso per i giocattoli che hanno bisogno di nuova vita. All’interno è allestito un piccolo museo con pezzi antichissimi.

Il negozio nasce da un’idea di Dolores Manfredini proseguito dalla figlia Anna Maria e portato vanti sino ad oggi dai nipoti Daniela e Andrea.

«Il posto è storico, i miei nonni hanno cominciato con una fabbrica di lettini e carrozzine nel ’45 e nel corso del tempo ci siamo evoluti. Nasce il negozio, poi il pronto soccorso e il museo, dove conserviamo pezzi storici unici» dice Andrea Losavio che assieme alla sorella Daniela continuano a gestire con amore «Siamo diventati un punto di riferimento, mia mamma è stata anche insignita con l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro nel Commercio nel 2004». Al sogno ha anche la particolarità di avere un corner museale dove sono perfettamente conservate non solo bambole ma pezzi storici di tutti i tipi.

«L’idea del museo delle bambole è abbastanza recente, risale a circa una decina di anni fa I pezzi raccolti soprattutto quelli che fanno parte della mia collezione non riguardano solo le bambole ma anche giocattoli in latta, trenini» dice Andrea ai nostri microfoni «Ho deciso di allestire la vetrina in maniera diversa ed ho esposto dei pezzi che solitamente sono nel museo: treni e scarabei del 1870 e una macchina a vapore del 1907».

Il giro nel corner continua con la presentazione di una bellissima bambola del 1890. La bambola è un pezzo di Heubach, un famoso sculture e creatore di teste di porcellana – del tipo bisquit dura e opaca molto simile al marmo – con una particolarità, che girando la testa si attiva un movimento meccanico che fa marciare la bambola. Il pezzo più antico e più affascinante è un piccolo cavalluccio a dondolo del 1780 fatto di cartapesta e legno, tenuto in ottimo stato ma non restaurato proprio per evidenziare la bellezza degli anni che passano.

Andrea sin da bambino aveva la passione per la costruzione, si dilettava a smontare i giocattoli per poi ricomporli. Passione che si è portato dietro anche nel lavoro: è lui che dà nuova vita ai giocattoli: li pulisce, li restaura e li rimette in sesto completamente.

In una società consumistica come la nostra sembrerebbe quasi difficile immaginare persone che portano i giocattoli a riparare, siamo abituati all’usa e getta dando spesso un valore completamente distorto alle cose. Andrea però ci smentisce. Tante sono le persone che portano bambole oppure oggetti di quando erano bambini per dargli una seconda vita. Sempre più spesso si trovano gli oggetti della nostra infanzia nelle cantine e sempre più gente decide di dare un’altra chance ai propri ricordi di vivere ancora, magari nelle mani dei figli o dei nipoti.

«Viene tantissima gente a far riparare i propri giocattoli. Più che i giocattoli in generale vengono a far riparare quelle che chiamiamo pupi o bambole la ragione è semplice: nei musei si trovano spesso dei pupi, raffigurazioni e rappresentazioni di dei sotto forma di bambole» dice Andrea «il pupo è qualcosa di atavico».

Non ci resta che guardare quei pupi dagli occhi di vetro e sognare le storie di tutte quelle bambole e dei bambini che le hanno possedute, immaginando un giorno che anche i nostri pupi racconteranno quello che siamo, grazie a custodi di sogni come Andrea e Daniela.

La Capitale Speciale andrà onda questa sera nella Mezz’ora da LaCapitale alle ore 20 su LaC Tv, canale 11 del DTT, 411 TivùSat e 820 di Sky. La puntata sarà poi disponibile su LaC Play.