Un viaggio che unisce la Calabria e Napoli, tra la voce unica di Verdiana Zangaro e il magico mondo del presepe napoletano. Dal palco di Tale e Quale Show alla tradizione artigiana di San Gregorio Armeno, la cantante e l'artigiano raccontano il coraggio, la passione e la fortuna che hanno segnato il loro successo. Un racconto che ci porta a scoprire i segreti dietro il trionfo di Verdiana e l'arte del Corno Napoletano di Lello Sciuscià. (Rivedi qui la puntata intera)

Nel cuore della Calabria, un nome risuona sempre più forte: Verdiana Zangaro. La cantante, che ha recentemente vinto la nuova edizione di Tale e Quale Show, ha dimostrato come il talento possa superare ogni barriera, sfidando le convenzioni con una voce unica e una personalità che non ha paura di mettersi in gioco. Ma cosa si cela dietro questa vittoria? Il 24 luglio 2024, Verdiana era ospite nel programma Zigo Zago, dove aveva parlato con emozione della sua carriera e delle nuove sfide che l'attendevano.

Già da allora, con la sua partecipazione a Tale e Quale Show, si sentiva pronta a intraprendere un percorso che avrebbe richiesto non solo tecnica, ma soprattutto la capacità di trasformarsi. «Mi piace esplorare nuovi territori e sperimentare con la mia voce», ha dichiarato durante l’intervista, sottolineando il suo spirito curioso e il desiderio di mettersi alla prova, anche quando si trattava di imitare artisti leggendari come Mina, Celine Dion e Mariah Carey. In finale, Verdiana ha impressionato la giuria con la sua interpretazione del brano "Oggi sono io" di Alex Britti, eseguito in stile Mina. Un’impresa che ha fatto tremare anche i giganti del panorama musicale. La sua performance è stata talmente impeccabile che ha conquistato il primo posto, facendo registrare uno scarto di voto incredibile.

Un trionfo che ha confermato non solo la sua tecnica, ma la sua autenticità. La cantante calabrese ha avuto il coraggio di affrontare le difficoltà senza mai smettere di crescere. La sua esperienza a Tale e Quale Show l’ha messa di fronte a un giudizio severo, ma è proprio questa sfida che l’ha aiutata a maturare. «Come cantante, il giudizio è inevitabile, ma io lo affronto con coraggio», spiegava ai microfoni di Italo Palermo, Simona Tripodi e Palma Serrao. «Ogni sfida è un'opportunità per migliorare, per spingermi oltre i miei limiti».

Con una carriera che l'ha vista passare da Amici a Sanremo, Verdiana ha dimostrato che ogni passo è una nuova occasione di sperimentazione. Non ha mai avuto paura di mettersi in gioco, e questo atteggiamento l’ha portata a esplorare anche nuovi orizzonti artistici. Ma oltre alla sua bravura, Verdiana rappresenta un simbolo di orgoglio per la sua terra d’origine, la Calabria. La sua vittoria a Tale e Quale Show non è solo una conquista personale, ma anche un trionfo per tutta la regione, che da sempre è ricca di talento e passione. «Spero di poter essere di ispirazione per tanti giovani calabresi che sognano di emergere», aggiunge con un sorriso modesto.

Ma la sua vittoria non si è fermata a Tale e Quale Show. Verdiana è ora impegnata in un nuovo talent a Malta, continuando il suo viaggio artistico in un mondo che non smette mai di sorprenderla. «Ogni giorno è un’opportunità di crescere, di evolversi come artista», dice con una determinazione che lascia senza parole. Nonostante il successo, Verdiana sa che la strada è lunga e che ogni nuovo progetto rappresenta una sfida da affrontare con la stessa passione di sempre. «Mi aspetto grandi cose dal futuro, ma la cosa più importante è continuare a essere me stessa, senza mai tradire la mia autenticità».

A San Gregorio Armeno il magico mondo di Lello Sciuscià e il potere del corno napoletano

Facciamo ora un viaggio nel cuore della tradizione artigiana napoletana con Lello Sciuscià: dal rito del Corno alla creazione di opere uniche, scopriamo i segreti del presepe e della fortuna. Lello Sciuscià, maestro artigiano di San Gregorio Armeno, ci svela la magia del suo laboratorio e il rito del corno napoletano, simbolo di protezione e tradizione. Quando si parla di Natale a Napoli, non si può fare a meno di pensare a San Gregorio Armeno, la famosa via dei presepi che ogni anno attira migliaia di turisti da tutto il mondo. Ma quest’anno, nel cuore pulsante di questa tradizione, abbiamo avuto il piacere di fare un viaggio esclusivo nell'atelier di Lello Sciuscià, uno dei maestri artigiani più apprezzati della zona.

Lello ci ha accolti nel suo laboratorio, un angolo di paradiso dove la magia del Natale si intreccia con la passione artigianale. Circondato da statuette di pastori, angeli e figure storiche, Lello ci ha raccontato la sua storia: «La passione per il presepe nasce da mio padre, ha detto con emozione, da lui ho ereditato il mestiere, ma è stato con mia moglie che ho deciso di portare questa tradizione a un livello più professionale». L'arte del presepe, per Lello, non è solo un lavoro, ma una vera e propria vocazione, un modo per trasmettere la cultura e la storia di Napoli. Le sue creazioni sono celebri per la loro raffinatezza nei dettagli e per l’uso di materiali pregiati, che conferiscono alle sue opere un’aura di autenticità che è difficile trovare altrove.

Ma tra le curiosità che ci ha svelato, una in particolare ha suscitato il nostro interesse: il famoso Corno Napoletano, simbolo di protezione e fortuna. Lello ci ha spiegato che, secondo la tradizione, il corno deve essere attivato per avere il potere di allontanare la sfortuna. «Per attivarlo bisogna prenderlo con la mano sinistra, pungersi con la punta tre volte e stringerlo con forza», ha spiegato con un sorriso enigmatico. «Se è fatto a mano e di materiale fragile, come la ceramica o il corno naturale, quando sarà saturo di energia negativa, esploderà. E a quel punto, avrà compiuto il suo compito». Un rito propiziatorio che, come racconta Lello, può essere eseguito da chiunque desideri portare fortuna a sé e ai propri cari. «Chi viene a Napoli, deve assolutamente passare da me per acquistare un corno attivato, altrimenti non ha avuto una vera esperienza napoletana», scherza.

La magia di San Gregorio Armeno non si ferma a dicembre. Per Lello, ogni giorno è Natale, e la sua oasi di arte presepiale è in continua evoluzione. «Nel mio laboratorio, creiamo il Natale per tutto l’anno», ci racconta mentre ci mostra alcuni dei suoi capolavori. Tra le mani di Lello nascono pastori con i volti scolpiti con una precisione chirurgica, angeli dalle ali d'oro e figure mitiche come Tonino, l'ubriacone del presepe napoletano. Un personaggio che non può mai mancare soprattutto perché rappresenta il "sogno" e la "forza" di Napoli, proprio come la tradizione richiede.

Non è solo l’amore per la tradizione a rendere speciale il lavoro di Lello. È la sua capacità di mescolare l'arte con la modernità, creando pezzi unici che raccontano storie, emozioni e, soprattutto, la bellezza della città di Napoli. «Ogni statuetta ha una sua storia, e ogni dettaglio è pensato per evocare un’emozione», spiega Lello, mentre ci accompagna a vedere le sue creazioni più richieste: la venditrice di pane e il gobbo della fortuna, due figure simbolo di abbondanza e prosperità. L'arte del presepe, dunque, è qualcosa che va oltre la semplice decorazione natalizia: è un modo di vivere la tradizione, di onorare il passato e di guardare al futuro. E San Gregorio Armeno, con i suoi artigiani, è il cuore di tutto questo.

Coming out: il 2024 ha svelato nuove verità, shock e identità fluide

Nel 2024, il concetto di coming out sta cambiando radicalmente. Luca Varani di LaCity Mag esplora come le celebrità di diverse aree, dallo spettacolo allo sport, stiano sfidando le etichette tradizionali di sessualità, mostrando una crescente fluidità delle identità. Salvador Sobral, per esempio, ha dichiarato di essere intersessuale, rivelando una visione della sessualità che trascende la dicotomia uomo/donna. Anche altre figure pubbliche, come Ralf Schumacher e Tom Hollander, hanno condiviso le loro esperienze, mettendo in discussione le etichette di eterosessualità e omosessualità, mentre Giulia Fox e Dimitri Va hanno mostrato come l'identità sessuale vada oltre l'apparenza fisica o le aspettative sociali. La crescente accettazione della fluidità delle identità sta rendendo il coming out un concetto obsoleto, sostituito da una cultura più inclusiva in cui l'importante non è più dichiarare pubblicamente chi siamo, ma vivere autenticamente senza paura. Il 2024 segna un cambiamento significativo verso una società che accoglie la diversità senza giudizio.