Dalla Calabria alla scena musicale italiana, Francesco Montebello ha saputo trasformare il suono dei bidoni in arte e portare le percussioni in un mondo in continua evoluzione. Un racconto che ci svela il caos creativo dietro ogni nota. Il batterista e percussionista di talento ha fatto del "caos" il suo marchio di fabbrica. Se pensiamo a uno strumento musicale, immaginiamo subito la batteria come un mezzo per creare ritmo e melodia. Ma per Montebello, la musica è un linguaggio che va oltre gli strumenti convenzionali. Ogni oggetto, anche il più comune, può trasformarsi in uno strumento musicale (rivedi l’intera puntata qui)

Simona Tripodi e Italo Palermo hanno ospitato nella puntata di oggi, direttamente dalla postazione dell'aeroporto di Lamezia Terme, Francesco Montebello, un musicista che non si accontenta di suonare uno strumento, ma è un "alchimista" del suono, capace di trasformare il caos in pura armonia. Se la batteria è tradizionalmente vista come uno strumento per creare ritmo, per lui è molto di più. È il cuore pulsante di una visione musicale che non conosce confini. Dalla sua prima batteria Bontempi, con cui ha iniziato a sperimentare da bambino, alla creazione di veri e propri spettacoli musicali con oggetti improbabili, Montebello ha sempre cercato di andare oltre la tradizione. «Quando ero piccolo, la batteria non era solo un gioco, ma una passione. Ogni oggetto intorno a me, dalla scatola di latta alla sedia, mi parlava con il suo suono», racconta con un sorriso che tradisce l'entusiasmo di un artista che ha fatto della sperimentazione la sua firma. Per Montebello, la batteria è sempre stata la sua bussola. Eppure, non si è mai limitato a suonarla: è un esploratore sonoro, capace di trasformare qualsiasi oggetto in uno strumento musicale. «La musica è ovunque, basta saperla ascoltare. Un bidone, una scala, anche un foglio di carta possono diventare strumenti che raccontano storie» afferma, evidenziando la sua filosofia che sfida i confini tra musica e quotidianità. La sua abilità nell’integrare il caos del suono lo ha reso un punto di riferimento per molti giovani percussionisti e ha arricchito il panorama musicale con una nuova visione.

La Calabria Orchestra e la collaborazione con Max Gazzè

Montebello è un protagonista di spicco nella Calabria Orchestra, un collettivo che fonde le sonorità del Sud Italia con influenze globali, creando un sound unico che racconta storie universali. «Non è solo musica del Sud Italia, è musica che parla a tutti, indipendentemente da dove vieni. Ogni concerto è una narrazione che prende vita attraverso il ritmo», spiega con passione. Con un gruppo di 15-16 elementi sul palco, l'orchestra gira il mondo, portando con sé un mix esplosivo di tradizione e innovazione musicale. Nel corso della sua carriera, Montebello ha avuto l’opportunità di collaborare con numerosi artisti di fama nazionale, tra cui Roy Paci, Peppe Voltarelli, Willy Peyote e Manuel Agnelli. Tuttavia, la collaborazione con Max Gazzè, iniziata nel 2023, è stata una delle esperienze più significative della sua carriera. «Lavorare con Max è stato incredibile. È una persona straordinaria, ma anche un grande professionista. È stato come entrare in una band che è diventata una famiglia», racconta con un sorriso soddisfatto. Insieme, hanno creato esperienze musicali uniche, dimostrando che la musica, pur provenendo da mondi diversi, può unire visioni e stili diversi in un’unica performance.
 

Il metodo didattico del musicista Francesco Montebello

Oltre alla sua carriera musicale, Montebello è anche un appassionato insegnante di batteria, con una particolare attenzione all’inclusione. «La musica è un potente strumento di crescita e inclusione. Aiuta i bambini speciali a sviluppare autostima e a superare le proprie difficoltà», afferma. Il suo approccio educativo si basa sulla personalizzazione e sulla creatività, cercando di stimolare l’espressione individuale attraverso il suono. «La musica è un linguaggio universale, e può aiutare a superare le barriere tra le persone», aggiunge. Con attività pratiche, giochi musicali e l’uso di ritmi semplici, Montebello stimola la coordinazione, la concentrazione e il benessere emotivo dei suoi giovani allievi speciali, dimostrando che la musica non è solo una disciplina artistica, ma anche uno strumento per lo sviluppo cognitivo ed emotivo.