Il cantautore cosentino rivela i segreti dietro l'ispirazione per il suo ultimo brano e le sue future sfide artistiche. Un'intervista esclusiva che svela il cuore di un artista in continua evoluzion
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Dalla Calabria al mondo, Eraldo Corti racconta la sua passione per la scrittura, il suo approccio al “cantautorato” e la genesi del suo singolo "Canzoni Francesi Tristi" ai microfoni di Italo Palermo e Simona Tripodi nella suite aeroportuale del programma, trasmesso dal lunedì al venerdì canale 11 digitale terrestre Sky 8 e 20 tv sat 411. Un viaggio tra emozioni, musica e un'incredibile evoluzione artistica di Eraldo Corti (rivedi qui l’intera puntata).
Eraldo Corti, cantautore originario di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, è pronto a conquistare il panorama musicale con il suo nuovo singolo "Canzoni Francesi Tristi", brano che, pur evocando il mondo malinconico delle ballate francesi, si rivela ben più di una semplice canzone "triste". La sua musica, infatti, è un mix di emozioni, riflessioni e una continua ricerca artistica che non conosce limiti. Eraldo non è un cantautore che si limita a scrivere canzoni: per lui la musica è un'esigenza profonda, un modo per esternare le sue emozioni più intime. Come ha raccontato durante l'intervista, la sua passione per la musica è iniziata sin da bambino. «Ho iniziato a scrivere quando ho imparato a leggere e scrivere, ha spiegato, volevo esprimere ciò che sentivo, e la musica è diventata la mia via per farlo». La sua carriera musicale, tuttavia, non è cominciata nei classici studi di registrazione, ma nelle bande di paese, dove da ragazzo ha appreso le basi della musica. Ma è stato solo quando ha incontrato la chitarra che è iniziato il suo percorso da cantautore. «Dopo aver imparato i primi quattro accordi, ho scritto la mia prima canzone», ha ricordato con un sorriso.
Il nuovo singolo "Canzoni Francesi Tristi" nasce da un'idea davvero particolare. Durante una serata trascorsa con un'amica, Corti riceve un consiglio che gli cambierà il corso della serata: «Perché non scrivi una canzone alla francese, una di quelle tristi»? gli disse l'amica. Questo spunto ha acceso la sua ispirazione, ed è così che è nata la melodia malinconica che ha conquistato subito l'artista. Corti ha raccontato che, dopo questa conversazione, si è messo alla chitarra e in poche ore la canzone è venuta fuori. «Non so come accade, ma spesso la canzone è già dentro di noi. È solo questione di trovare la chiave giusta per aprire quel cassetto mentale e farla uscire» ha detto, parlando della sua filosofia di scrittura. Il brano si inserisce in una lunga tradizione di canzoni emotive e riflessive, ma con un tocco personale che rende la sua musica unica.
La paura di ogni artista è quella di esaurire l'ispirazione, di non avere più nulla da dire. Ma Eraldo Corti sembra avere una visione diversa: «Il mio unico timore è quello di non avere più idee. Ma in realtà scrivo continuamente. Anche se non tutte le idee diventano canzoni, continuo a preparare brani, a lavorare su melodie, su parole. A volte ci vuole solo tempo per maturare le cose», ha dichiarato con serenità. Questo approccio paziente e costante lo porta a creare canzoni che non si limitano alla superficie, ma che cercano di scavare nell'animo dell'ascoltatore. «Io non ho fretta, ha detto, perché so che ogni cosa ha il suo tempo». Nel corso dell'intervista, Corti ha anche sottolineato l'importanza della connessione emotiva con il pubblico. «Suonare dal vivo è una delle cose più belle per un artista. Non c'è niente di più gratificante che salire su un palco e vedere che quello che stai facendo arriva alle persone», ha spiegato. La sua carriera si sta evolvendo non solo attraverso la scrittura di nuove canzoni, ma anche nel contatto diretto con il suo pubblico. Nel suo prossimo EP, che uscirà nel 2025, Corti ha già in serbo nuove sorprese. «Sarà un lavoro che racchiude tutto ciò che ho imparato finora», ha anticipato. "Canzoni Francesi Tristi", quindi, non è solo un singolo, ma parte di un progetto più ampio che vedrà la luce nel prossimo anno.
Quando gli è stato chiesto di parlare del significato dietro al suo nuovo singolo, Corti ha rivelato che, sebbene il titolo possa sembrare malinconico, il brano non è affatto triste. «La canzone racconta la vita, le sue piccole banalità, le nostre abitudini quotidiane. È un brano che riflette sulla realtà, ma con un'ironia che non è mai pesante», ha spiegato. Il brano si caratterizza per una melodia delicata e una produzione raffinata, che vede la partecipazione di altri grandi artisti, come Simona Gambaro e Joe Santelli. «Abbiamo lavorato molto sulla parte strumentale, con quattro chitarre acustiche che danno una sonorità particolare al pezzo», ha detto Corti, sottolineando l'importanza della collaborazione e del lavoro di squadra inclusa sua figlia Chiara. Oltre al suo EP in arrivo, Corti ha altri progetti in cantiere, inclusi futuri live e nuove collaborazioni. «Mi piacerebbe continuare a scrivere e produrre, ma anche suonare dal vivo. La musica è un linguaggio universale, e io voglio continuare a farla arrivare alle persone», ha concluso. Il cantautore calabrese sembra pronto a fare il salto, e non solo in Italia.