Il coinvolgimento del parroco Don Pino Strangio nell'inchiesta 'Fata Morgana', coordinata dal procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, ha fatto molto discutere. L'uomo è indagato insieme a un gruppo di "colletti bianchi" coordinati dall'ex deputato Paolo Romeo, che, secondo l'accusa, avrebbe messo in piedi una rete di relazioni in grado di indirizzare le principali attività economiche di Reggio Calabria, in favore della 'ndrangheta.

Con questa inchiesta, ha spiegato Cafiero De Raho, è stata colpita "quella parte della 'ndrangheta che l'ha resa forte anche dal punto di vista economico, che ha rapporti con la politica, con le amministrazioni locali, con dirigenti e funzionari pubblici. E' una parte esponenziale della 'ndrangheta della provincia di Reggio Calabria".

I fermati nell'inchiesta della Dda di Reggio sono, oltre a Romeo, il commercialista Natale Saraceno, l'avvocato Antonio Marra, gli imprenditori Giuseppe Chirico, Antonio Idone, Domenico Marcianò ed Emilio Angelo Frascati. Indagati in stato di libertà tra gli altri l'ex procuratore della Repubblica di Palmi Giuseppe Tuccio, il  cancelliere capo della Corte d'Appello Aldo Inuso, il presidente della Provincia di Reggio Giuseppe Raffa, il consigliere provinciale Demetrio Cara, insieme al già citato Don Pino Strangio.

Oggi alle 21 su LaC Klaus Davi intervista proprio don Pino Strangio, per conoscere la sua posizione di fronte alle pesanti accuse della Procura antimafia di Reggio.