#Stavoltavoto on the road: Reggio, via alla campagna per il voto europeo

La campagna di sensibilizzazione in vista delle elezioni del 26 maggio ha offerto l'occasione per interrogarsi sul modello di Europa che vogliamo costruire. In sala, l'assessore comunale Giuseppe Marino ed il reponsabile per i rapporti tra Parlamento europeo ed istituzioni Fabrizio Spada

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di Redazione
10 aprile 2019
10:17

La partecipazione è la chiave di tutto e nella nostra città è in atto un fermento positivo che vede protagonisti i giovani intorno ai tanti temi che affollano l'agenda europea. La tappa reggina della campagna di promozione europea #Stavoltavoto, organizzata dall’Ufficio Comunicazione del Parlamento Europeo e ospitata dallo Europe Direct Reggio Calabria, si è sviluppata partendo da queste premesse, condivise da tutti i partecipanti all'incontro, indetto per sottolineare l’importanza del voto per le prossime elezioni europee del 26 maggio prossimo.

Il convegno

Il Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio ha ospitato un dibattito animato da Fabrizio Spada, funzionario responsabile delle relazioni con le istituzioni del Parlamento europeo, Stefania Bertolini, Ufficio del Parlamento europeo di Milano, Giuseppe Marino, assessore alle Politiche europee del Comune di Reggio Calabria e Maria Lucia Malara, responsabile dello sportello Europe Direct. 
«Va dato atto all'impegno e all’eccellente lavoro dello Europe Direct che con costanza promuove azioni e iniziative a carattere formativo, divulgativo e partecipativo - ha detto Spada in apertura-. È motivo di grande soddisfazione poter registrare questo entusiasmo giovanile a distanza di tanti anni dai sogni e dalle speranze coltivate dai padri costituenti che in un momento storico drammatico per l’umanità, ebbero la lungimiranza di immaginare un'Europa di pace, solidarietà e benessere». 


Marino: «Che Europa vogliamo costruire?»

«L'iniziativa "Stavolta voto" – ha evidenziato dal canto suo l'assessore Marino - è l'occasione per interrogarci sul modello di Europa che vogliamo costruire. Un modello che deve essere aggiornato nel quadro delle radici culturali e identitarie che caratterizzano i singoli popoli ma guardando al futuro, alle nuove sfide legate all'ambiente, all'integrazione, all’innovazione, a modelli di sviluppo sostenibili e alla piena occupazione. Ogni azione si nutre di idee, proposte, progetti e per questo ripeto ai giovani di partecipare ai processi in atto nel nostro territorio e di guardare all'Europa con spirito di protagonismo e soprattutto con fiducia».
In questo contesto più di un intervento ha sollevato la necessità di ricollocare al centro della visione europeista le basi solidaristiche originarie, respingendo con fermezza le spinte razziali che fomentano odio, contrasti e divisioni. «L'Europa – ha rilanciato Marino - è un luogo d'inclusione, l'Italia ne è il confine più a Sud e come Paese siamo pertanto chiamati ad una maggiore responsabilità. Occorre ribadire la centralità di una nuova politica capace di eliminare le diseguaglianze e favorire la ridistribuzione delle risorse nelle aree meno sviluppate. Questo è anche lo scopo dei fondi comunitari e tutto ciò, tra le altre cose, va nettamente contro ogni folle idea di federalismo differenziato».

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