Al Parlamento europeo i deputati hanno confermato che i fondi per il prossimo programma Erasmus +  dovrebbero essere triplicati per consentire la partecipazione di un maggior numero di persone. Per la prossima generazione del programma Erasmus+, uno dei principali obiettivi del Parlamento è che un maggior numero di giovani prenda parte ai diversi programmi di mobilità per l'apprendimento. L’obiettivo è quello di offrire un maggiore sostegno finanziario alla mobilità, adeguare le borse di studio mensili e rivedere periodicamente il costo della vita e di soggiorno in base ai paesi di destinazione. Un altro sostegno speciale dovrebbe comprendere la formazione linguistica, il sostegno amministrativo e le opportunità di e-learning.
Per riflettere meglio queste priorità, i deputati chiedono di rivedere il bilancio di alcune azioni del programma per offrire anche al personale della scuola materna e dell'infanzia, ai giovani atleti e agli allenatori sportivi la possibilità di partecipare a programmi di mobilità. Anche gli scambi di formazione professionale, soprattutto nelle regioni frontaliere, dovrebbero essere una priorità del nuovo programma e disporre di un bilancio più consistente.

Attenzione alle barriere

La Commissione cultura del Parlamento europeo, promotrice della proposta, ha incluso nel disegno una serie di misure dettagliate per eliminare le barriere economiche, sociali, culturali. «Il nuovo Erasmus+ deve essere veramente aperto a tutti e incoraggiare tutti a partecipare, con un accesso senza discriminazioni né barriere -  ha dichiarato la presidente della Commissione cultura Petra Kammerevert. Il pacchetto prevede che si delinei «un quadro di inclusione europea e si sviluppino strategie nazionali» , inclusa la possibilità di «adattare i finanziamenti ai bisogni dei partecipanti». Sono da prevedere misure di «sostegno particolare alla mobilità per persone con opportunità più limitate» (corsi di lingue, sostegno amministrativo e opportunità di e-learning). Tra le misure anche i partenariati di piccola scala che aprono la possibilità di entrare nel programma anche alle organizzazioni più piccole, con attenzione particolare a quelle realtà che lavorano con le persone svantaggiate.