Per alcuni l’indifferenza e l’egoismo possono essere più convenienti, più adatti a uno spirito che si fa avanti nel mondo. Per LaC Network e per la Calabria è una scelta di campo da documentare con la narrazione in diretta web, i volti dei protagonisti, i servizi e gli approfondimenti televisivi
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Qual è la parte giusta? Ce lo siamo chiesti come network, quando abbiamo deciso di abbracciare molte campagne, molte posizioni. Ce lo chiediamo oggi, che abbiamo scelto un impegno speciale in occasione dell’anniversario della Strage di Cutro. Una tragedia che ha reso chiaro come il mare della vita sia diventato un immenso cimitero, dove muoiono le persone e i sogni, e dove rischia di morire anche la pietà.
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Ecco: la parte giusta è quella della pietas nella sua accezione di amore, comprensione, condivisione, o quella del pragmatismo esasperato, quella per cui in fondo se agli italiani importa poco della tragedia dei migranti perché dovrebbe fregare a noi?
Di questi tempi porsi la domanda è necessario, perché il mondo e il nostro Paese stanno cambiando rapidamente.
La politica degli ideali sta cedendo il passo a una confusione rozza che declassa il popolo a plebe e la democrazia a plebiscito social. Un plebeismo che si alimenta della paura e del rancore, convogliati di volta in volta contro un nemico: lo straniero, il diverso, chi è ai margini della società o chi ha avuto successo.
Papa Francesco è un faro per il mondo, ma i valori cristiani vengono piegati in tutto e nel loro contrario. Un tempo il cristiano era solidale e tollerante, oggi alcune forze politiche usano quel termine per seminare egoismo e intolleranza.
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Per tanti la parte giusta è l’ignavia, cioè l’indolenza intellettuale, la codardia con giustificazione (tanto sono tutti così) che porta a dire “a me dispiace tanto, ma non posso farci niente”. Un ipocrita equilibrio tra coscienza e sano egoismo: una posizione apparentemente maggioritaria, comoda.
Per altri la parte giusta è quella che sembra comoda oggi. Se sembrano prevalere l’egoismo, l’odio, il rancore, l’invidia e la gelosia, la voglia di distruggere chi ha di meno perché ci fa paura e chi ha di più perché ci fa rabbia, allora è questa l’onda da seguire.
E per noi la parte giusta qual è?
L’anno scorso la strage di Cutro ha ricordato a noi chi siamo, da dove veniamo e dove la nostra umanità ci deve portare. E ha mostrato all’Italia e al mondo chi sono i calabresi, altro che gente rassegnata per definizione e – citando Silone – “senza speranza di paradiso”. I calabresi un anno fa hanno dato una grandissima lezione di civiltà e di accoglienza, stringendosi subito attorno ai superstiti e ai loro cari. Una delle attestazioni d’affetto più struggenti è stata la messa a disposizione dei loculi di famiglia per la sepoltura di quei corpi. Non a caso la Calabria, terra bellissima ma spesso povera e amara, ha dato vita negli anni alle più importanti esperienze di accoglienza e integrazione. E non a caso quelli che altrove, con sprezzo, sono chiamati vu cumprà, da noi si chiamano cugini.
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Per il nostro network la parte giusta è la Calabria che ricorda al mondo il significato profondo di “umanità”. È quella dell’impegno, della consapevolezza, della scelta di campo a favore di quei valori antichi che sono ancorati nello spirito della Calabria, che sanno di libertà, accoglienza, empatia profonda verso lo straniero.
La parte giusta è quella delle persone che oggi saranno a Crotone in un corteo che seguiremo oggi in diretta sulla testata online LaC News24 a partire dalle 15, che parteciperanno alla veglia di domani, lunedì 26 febbraio alle 4 sulla spiaggia di Steccato di Cutro e che, sempre domani, parteciperanno alle iniziative a Cutro.
Per loro, per noi e per voi avremo anche un impegno speciale di narrazione e documentazione, con servizi dei nostri inviati e approfondimenti su quanto accade oggi e sulla memoria di quanto accadde un anno fa. Una grande mole di produzione giornalistica che potrete anche consultare attraverso una pagina speciale del nostro sito “Naufragio Cutro”.
Ci saremo anche con i nostri speciali di domani su LaC Tv, “Dentro la notizia” alle ore 14.30 e “Noi non dimentichiamo” alle ore 21.00.
Non sappiamo se è una parte giusta in grado di scalfire la maggioranza silenziosa, di far breccia sull’indifferenza, di cambiare qualcosa. Magari non è la parte che conviene di più. Ma per noi è, senza dubbio, la parte dove vogliamo stare.