Lascio, in queste ore, la direzione della testata giornalistica di LaC News24. Il mandato conferito si è esaurito e gli obiettivi che mi erano stati assegnati dall’editore Domenico Maduli inseguiti e perseguiti senza risparmio. Ottenuti? In larga parte sì. Due anni fa, al momento dell’insediamento, mi ripromettevo di «esercitare libertà di pensiero e di manovra» e di fare leva sulle donne e gli uomini di LaC, impegnati quotidianamente sul fronte dell’informazione in Calabria, per riconnettere territori e persone, fatti e storie predicando e praticando sempre un solo principio: l’equilibrio. Qualche eccesso non è mancato, perché eccessive si sono rivelate alcune vicende di cronaca o politica che imponevano scelte di campo nette. Funziona così.

La testata, in questi anni, si è rafforzata. E gli strumenti forniti dall’azienda in chiave di innovazione e investimenti non sono mancati: per questo è stato possibile sostenere e alimentare le ambizioni del Gruppo che, ora, intende intraprendere nuove sfide. Il mio compito, tenendo fede al dovere di verità nei confronti dei lettori e dei telespettatori, è stato anche quello di favorire una transizione che consentisse all’Azienda di (ri)programmare i suoi progetti. I tempi sono maturi e l’immediato futuro riserverà sorprese. Mi compiaccio di essere stato parte integrante di questi processi consentendo a chi mi stava accanto o intorno – i colleghi – di esprimere liberamente le proprie intuizioni giornalistiche e manifestare attraverso i propri schemi e la propria esperienza le competenze che hanno consentito a LaC di diventare un punto di riferimento in Calabria. I giornalisti del Network, sotto la mia gestione, hanno avuto mani libere all’interno del mandato editoriale conferito dall’editore e ampia facoltà di manovra. A nessuno è stato imposto nulla, a qualcuno impedito di sbagliare: è l’onere delle responsabilità che bisogna assumersi quando si accettano incarichi di questa portata, una responsabilità verso le vite proprie e degli altri.

Avrei potuto osare di più o frenarmi maggiormente. Ma è una questione di punti di vista in rapporto alle esperienze dei singoli e al substrato culturale di ognuno. Chi ha la verità in tasca? Non io.

Da oggi faccio un passo di lato rispetto all’azienda e molti indietro rispetto ai lettori: resterò cioè dipendente del Network LaC pronto ad ogni trincea e sarò nuovamente giornalista al servizio dei calabresi mantenendo fede al modello etico che ho sempre assunto nell’esercizio della professione: resto convinto che si debbano raccontare i fatti stando bene attenti a non raccontare di sé specchiandosi nei drammi degli altri, nelle storture dei vari sistemi politici, economici e sociali, nelle miserie dei potenti. In troppi interpretano il mestiere come vetrina, avocando a sé centralità e ambizioni di carriera. Questo mondo non mi appartiene.

Ringrazio l’editore Domenico Maduli per la fiducia riposta ieri e rinnovata oggi. Auguro al nuovo direttore responsabile Alessandro Russo e alla nuova direttrice editoriale Maria Grazia Falduto buon lavoro, assicurando il mio impegno per la prosecuzione di un percorso destinato a nuovi e prestigiosi traguardi. Ringrazio i colleghi del gruppo dirigenziale – direttori di fatto – cui si devono i meriti per i risultati ottenuti al pari dei tanti eroici giornalisti da studio e da strada, quelli che hanno rischiato incolumità nell’ansia del racconto dalle Calabrie che vorremmo diventassero finalmente una, dimostrando coraggio e passione, intelligenza e intuito. Ringrazio i tecnici tutti e il personale dipendente: è sempre la squadra a vincere. Ringrazio, infine, i tantissimi utenti del Network, dal web alla Tv: nei riguardi di tutti loro ho cercato di operare con umiltà e cuore aperto. Spero sia stato percepito.