Parte l’iniziativa di LaC Network verso un giornalismo costruttivo, vicino ai bisogni della comunità e necessario per lo sviluppo del territorio. Un modo nuovo per affrontare la campagna elettorale e offrire efficaci spunti di riflessione utili per un voto consapevole
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Come fare al meglio il nostro lavoro e creare quotidianamente buona informazione?
Me lo domando da sempre, come succede ad ogni giornalista innamorato di questo strano mestiere con l’obiettivo fermo di non cadere nel fin troppo facile errore di mettere l’opinione davanti alle notizie, confondendo le proprie idee con i fatti. Da quando sono parte di questo grande network la domanda è diventata corale. Il lavoro di squadra è quello che rende grande un network, che lo fa diventare un punto di riferimento dell’informazione, lontano da pruderie e ripicche che spesso si confondono con le notizie.
E così la domanda si ripete più e più volte al giorno, ogni volta in cui dobbiamo “lavorare” una notizia, approfondirla, leggerla da ogni parte per permettere un pluralismo di voci. Abbiamo una linea editoriale molto chiara, che sta dalla parte della verità, dei diritti, della giustizia. Non solo quella che nella nostra Calabria, purtroppo, è sempre agli onori della cronaca, ma anche della giustizia sociale. Se ho scelto questo mestiere, come la maggior parte dei colleghi delle nostre redazioni, è perché so che non ci può essere democrazia senza una stampa libera ed una corretta informazione, contributo prezioso al servizio dei cittadini, capace da una parte di dare loro voce e rappresentarne i bisogni, dall’altra di sorvegliare chi ci amministra, aumentando, attraverso l’informazione, la trasparenza e la responsabilità della politica e delle istituzioni.
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Siamo di nuovo in campagna elettorale
La politica, appunto. Siamo di nuovo in campagna elettorale: dobbiamo rimandare al mittente ogni tipo di sollecitazione, anche per un titolo che non sembra esattamente in linea con i desiderata di questo o quel politico, questo o quel partito. In redazione ci scherziamo spesso: se ogni parte si lamenta del fatto che facciamo preferenze per la parte avversa significa che stiamo facendo bene il nostro lavoro.
Nelle ultime settimane, battute a parte, ci siamo chiesti ripetutamente come prepararci al prossimo appuntamento alle urne: il clima da campagna elettorale si respira da tempo, ora è iniziato il mese più pesante in cui ogni evento, ogni iniziativa, ogni dichiarazione rischia di trasformarsi in propaganda. Succede a livello locale, nazionale, europeo. Come dare voce a tutti, in modo corretto e plurale, senza ampliare ulteriormente la voragine che si è creata tra cittadini e istituzioni, ma anzi aiutando i lettori/spettatori/elettori a comprendere meglio le differenze ed i principi base di ogni schieramento politico?
La tornata elettorale dell’8 e 9 giugno interesserà 3.717 comuni per le elezioni amministrative, coinvolgendo quasi 17 milioni di elettori, più di un terzo dell’intero corpo elettorale che sarà chiamato ad esprimersi, nella sua totalità, per il rinnovo del Parlamento Europeo.
Il giornalismo costruttivo applicato alle elezioni
L’obiettivo principale che ci siamo dati con il nostro editore è di andare oltre l’abitudine di molte testate di farsi contenitori di messaggi elettorali, mettendo in campo un progetto cui lavoriamo da tempo. Il nostro Network sta seguendo e continuerà a seguire la cronaca politica ed elettorale con l’obiettività e l’autorevolezza che contraddistinguono il lavoro di ogni nostra testata, ma abbiamo deciso di sperimentare un modo nuovo di fare giornalismo, che è parte integrante della nostra linea editoriale: il giornalismo costruttivo.
Raccontando con regolarità le soluzioni a problematiche locali o globali, l’informazione può contribuire a fornire ai lettori le conoscenze per costruire qualcosa di nuovo e “correggere i problemi legati alle società attuali”, per utilizzare le parole di David Bornstein, pioniere di questo nuovo modo di fare informazione.
Il giornalismo costruttivo invita alla conversazione, alla partecipazione, alla ricerca di tutte le soluzioni possibili. Applicato all’informazione elettorale, aiuta a fare informazione reale, a dismettere il ruolo di megafoni elettorali, più o meno seguiti ed efficaci, e a riappropriarsi del ruolo cardine del giornalismo: quello di watchdog, di controllo del potere e delle istituzioni. Non a caso si definisce quarto potere la funzione dei mass media come strumenti della vita democratica, che notoriamente si basa sui tre poteri - legislativo, esecutivo e giudiziario.
Partiamo da Vibo Valentia
Tra le tante amministrazioni locali chiamate a rinnovare sindaco e Consiglio comunale c’è anche Vibo Valentia, che per noi ha un significato particolare: è la sede principale del nostro Network ed è il luogo in cui è nato e si è espanso il Gruppo cui facciamo capo. Ecco perché partiamo da qui, costruendo una sorta di glocalizzazione politica, in cui i punti di forza territoriali, che potrebbero cambiare la faccia della nostra città, diventeranno i fulcri di un dibattito plurale, in cui ai nostri giornalisti si affiancheranno esperti di settore per partire dai singoli focus per evidenziare il percorso che ogni compagine politica si impegnerà a portare avanti oltre la demagogia e la propaganda. VIBO VALENS sarà un dibattito plurale in cui ciascuna coalizione interverrà nel concreto, prospettando la propria visione e le azioni che intraprenderà sui singoli temi fulcro.
Approfondiremo i nostri focus con servizi, inchieste, vox populi, riassunti storici dello stato dell’arte: lo faremo con servizi tg e con articoli, a supporto delle quattro puntate speciali che saranno ospitate nel nostro format giornalistico Dentro La Notizia ogni giovedì, a partire da oggi, fino alla vigilia del voto.
Oggi il giornalismo costruttivo è più politico della politica, perché va verso la ri-costruzione della comunità, l’individuazione dei suoi bisogni, il dialogo e il confronto per trovare le soluzioni più adeguate. Questo è il nostro orizzonte. Questo è per noi il significato della buona informazione, che stiamo costruendo e continueremo a costruire giorno dopo giorno, domanda dopo domanda.