L'editoriale del presidente del Gruppo Pubbliemme-Diemmecom per i primi sei mesi dell'anno: «Il consenso crescente, il prestigio rafforzato, la consacrazione della nostra leadership anche grazie a riconoscimenti formali sono la migliore testimonianza di quanto gli utenti condividano e sostengano le nostre scelte»
Tutti gli articoli di Editoriali
PHOTO
Cari lettori, l’arrivo del mese di luglio rappresenta per noi una sorta di giro di boa di metà anno, una data utile per un giudizio sui primi obiettivi raggiunti nel percorso che abbiamo deciso di intraprendere. Scrivo questo perché il nostro non è solo un grande Gruppo di informazione e comunicazione – uno dei più importanti del Mezzogiorno – ma è anche il Network di riferimento per l’informazione calabrese dentro e fuori regione: e, come tale, i nostri utenti e telespettatori hanno il diritto di condividere con noi scelte e riflessioni.
All’inizio dell’anno abbiamo annunciato una svolta editoriale, che collocava il nostro Gruppo ancor più sulla strada di una dimensione nazionale, autorevole, non più succube della cosiddetta grande stampa. Il consenso crescente di pubblico e di utenti, il prestigio rafforzato in modo esponenziale in Calabria e nel resto del paese, la consacrazione di una leadership che si nutre anche da riconoscimenti formali come il passaggio dal canale 19 al canale 11 e il conseguimento di un Rating di legalità altissimo – tra i maggiori d’Italia – sono la migliore testimonianza di quanto voi condividiate e sosteniate le nostre scelte e di quanto queste incidano a livello istituzionale.
Ma ciò che mi commuove di più è sentire l’affetto della gente che chiama me e i nostri giornalisti ogni giorno perché “pretende” la presenza di LaC e del nostro gruppo nei nostri centri, nelle nostre scuole, nelle nostre comunità. I cittadini sentono LaC come il “proprio” Network: i calabresi ci chiedono di raccontare puntualmente e in modo capillare la Calabria e noi ci impegniamo in produzioni di qualità che coinvolgono il territorio. Il network LaC, Pubbliemme, Diemmecom e le nuove realtà VIACONDOTTI21 e LaCapitale sono un patrimonio pubblico.
Tutto questo è frutto di un lavoro che si fa giorno per giorno, è il prodotto di tanti sì ma anche di tanti no. È la consapevolezza della distanza che passa tra una Tv locale e una Tv che si rivolge a un pubblico globale (LaC è visibile in Italia e Europa sul satellite, in tutto il mondo via web e on demand). È l’abisso che divide l’informazione stile blog – con attacchi umorali o su commissione – e l’informazione prodotta da testate giornalistiche autorevoli come le nostre, che tengono sempre ben separate le notizie dalle opinioni, che non colpiscono o osannano qui e lì a seconda delle simpatie o degli interessi di chi scrive, ma che seguono una linea precisa di trasparenza e di rispetto per i lettori e per i fatti trattati.
Non è semplice tenere la barra dritta, ancor più se il prestigio e la forza crescono e la comunità ti vede come punto di riferimento. Più cresce il prestigio di chi produce risultati, più cresce l’amore della comunità, più cresce il fastidio e la pressione della parte parassitaria della società. Per noi calabresi che operiamo in Calabria e in tutta Italia è ancora meno semplice.
C’è chi vorrebbe tirarci per la giacca da una parte o dall’altra, c’è chi ci spiega come va il mondo e chi ci dice che la nostra linea è sbagliata mentre, sì, la sua è proprio quella giusta. C’è chi vorrebbe che le nostre scelte editoriali fossero diverse senza capire che il prestigio e il consenso crescenti per il nostro gruppo traggono forza dai cittadini e dalle nostre comunità, dalle battaglie per una Calabria giusta e diversa, più equa e libera.
C’è una Calabria volitiva, orgogliosa, determinata. Ma dobbiamo sempre essere consapevoli del fatto che è sempre in agguato una fetta di società rancorosa, sciatta, arrogante, che non vuole capire che la maggioranza dei calabresi vuole aprire una fase nuova.
La narrazione della nostra regione sul piano nazionale e internazionale – come ben sappiamo - è infarcita di stereotipi, è costruita sui cliché: mischia in un calderone grandi problemi reali (‘ndrangheta, corruzione) e grandi mistificazioni (un popolo silente, omertoso, inaffidabile e di collusi). Quello di cui siamo meno consapevoli è che una narrazione distorta e a senso unico della Calabria è stata facilitata negli anni dall’assenza di un grande polo calabrese di comunicazione e informazione in grado di confrontarsi alla pari – senza timore reverenziale – con i Network che operano su scala nazionale.
La Calabria negli anni è stata raccontata dagli inviati con schemi precisi, secondo cliché predeterminati, con poche voci che potessero contrapporre punti di vista diversi.
Molti di quelli che ora in Calabria protestano per una narrazione stereotipata hanno costruito le loro fortune proprio su questi stereotipi. E molti di quelli che arricciano il naso contro chi (nostro gruppo compreso) da sempre sostiene – senza se e senza ma – l’azione contro ‘ndrangheta e corruzione, non comprendono che i cliché si nutrono anche dalla negazione ottusa di fenomeni che, purtroppo, esistono e fanno male a questa terra. La lotta agli stereotipi non può che partire dalla verità, anche la più scomoda.
Mi sia consentito infine un sincero ringraziamento a tutti quelli che fanno parte della grande famiglia Pubbliemme – Diemmecom – Network LaC – VIACONDOTTI21, per l’impegno e la professionalità del loro lavoro, che rende solida e in forte crescita la nostra realtà. Si tratta di centinaia di professionisti e collaboratori: se avessi spazio farei il loro nome una per una e uno per uno.
A fine giugno abbiamo fatto tutti insieme il primo giro di boa, a fine anno tutti insieme realizzeremo un primo bilancio di questa nuova fase.
E sarete voi cittadini – solo voi – a giudicare il nostro operato e a dire se siamo o no sulla strada giusta. Noi ci crediamo fortemente.
*Presidente Gruppo Pubbliemme – Diemmecom – LaC Network