Il ministro Giorgetti ha firmato il decreto che "libera" incentivi pari a 1,8 miliardi di euro per chi decide di investire nelle regioni della Zona economica speciale del Mezzogiorno: ecco i dettagli
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Quasi 2 miliardi di euro, 1,8 miliardi per la precisione: a tanto ammontano gli incentivi per la Zes unica del Mezzogiorno. Si tratta del credito d'imposta per le imprese che decidono di investire qui.
I fondi sono stati stanziati lo scorso settembre con il decreto Sud e il decreto attuativo è stato firmato due giorni fa dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il provvedimento interessa tutte le imprese «già operative o che si insediano nella Zes unica».
Inclusi ed esclusi
Le agevolazioni riguardano «l'acquisizione di beni strumentali» destinati a strutture nelle aree di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Mentre, precisa il decreto, «non si applica ai soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti, esclusi i settori del magazzinaggio e del supporto ai trasporti, e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo».
In particolare, il credito d'imposta è concesso per l'acquisto di «nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella Zes unica» e ancora per l'acquisto di terreni o l'acquisizione, la realizzazione o l'ampliamento di immobili destinati a nuove strutture produttive.
I progetti destinatari delle agevolazioni devono avere un valore compreso tra i 200mila e i 100 milioni di euro. Le percentuali del credito d’imposta variano di regione in regione, ma anche in base alle dimensioni dell'impresa e all'entità dell’investimento. In Calabria si va dal 40 al 60%. Sotto i 50 milioni di investimento, il 40% è previsto per le grandi imprese, il 50% per le medie e il 60% per le piccole. Nel caso di investimenti superiori ai 50 milioni di euro invece la percentuale resta uguale per le grandi imprese ma cambia per le Pmi, attestandosi al 40%.
Tra il 12 giugno e il 12 luglio bisognerà comunicare all'Agenzia delle entrate le spese sostenute fino al 1° gennaio scorso e quelle invece previste fino al 15 novembre prossimo.
I vincoli
Il credito sarà rideterminato al ribasso se i beni oggetto dell'investimento non entrano in funzione entro il secondo anno o se entro i primi cinque anni vengono dismessi, venduti o destinati a usi diversi da quelli previsti. Inoltre, precisa il decreto, «le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nella Zes unica per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento», pena la decadenza di tutti i benefici.