VIDEO | L'imprenditore palermitano racconta gli ultimi mesi passati a risolvere problemi economici e annuncia «la procedura di accesso al Fondo vittime di estorsione»
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I lavoratori di Karol Betania oggi hanno indetto uno sciopero per rivendicare spettanze arretrate. Il presidente di Karol Betania, Marco Zummo, ha inteso replicare - conti e situazioni in mano - alle ragioni dei manifestanti. «Comprendo i lavoratori - afferma l'imprenditore palermitano - ci sono due mesi di arretrato, visto che il mese dicembre a brevissimo sarà pagato e per contratto Uneba la scadenza è il mese successivo, ma Karol Betania va evidenziato nell'arco di qualche mese è stata costretta da iniziative giudiziarie a pagare ai lavoratori debiti non propri per circa 2,4 milioni di euro, tanto che i lavoratori che oggi protestano hanno ricevuto chi 2 o 3 stipendi e chi 10/12 stipendi non pagati dalla Fondazione e prima la Fondazione e poi la Curatela per il contratto di affitto d'azienda in essere avrebbero dovuto tenere indenne la Karol da tali pagamenti, che oggi vanta un credito di oltre 2,5 milioni di euro»
«A ciò si aggiunga che il Comune di Catanzaro ha dei ritardi immani e oggi per i servizi resi nel 2023 dobbiamo ancora ricevere oltre 400mila euro di arretrati. La Karol, invero, se avesse dovuto ragionare - continua Zummo - solo con la logica dei freddi numeri dopo il fallimento del socio qualificato nonché committente Fondazione Betania avrebbe dovuto recedere dal contratto di affitto, ma non l'ha fatto per evitare che 350 lavoratori diventassero disoccupati».
«Avevamo chiesto a tutti di avere pazienza per gli arretrati della Fondazione, ma il 60% dei lavoratori hanno aggredito giudizialmente l'azienda per recuperare i loro crediti nei confronti della Fondazione, un'azienda che per effetto del fallimento della Fondazione ha perso la possibilità di potere avere erogato un mutuo da Banca Etica e che ha per la stessa ragione difficoltà di accedere al credito e tale situazione è stata aggravata in modo determinante dal fatto che a seguito dell' estorsione/concussione subita dalla precedente Curatela, non è stato ad oggi possibile definire in modo stabile un accordo contrattuale sulla prosecuzione del contratto di affitto, da chiudere rapidamente, perché avrebbe dovuto essere un obiettivo prioritario per la conservazione dell'azienda, e sulla fuoriuscita dalla Karol del Socio fallito Fondazione. Tale situazione ha fin qui danneggiato l'intero gruppo Karol che in questi giorni attiverà - conclude il presidente di Villa Betania - la procedura di accesso al Fondo vittime di estorsione con tutti i benefici compensativi spettanti. Si confida che con i nuovi Curatori, con i quali si è avuto di recente un proficuo incontro, a brevissimo tali obiettivi possano essere raggiunti per il rilancio dell'azienda».