Le tre sigle sindacali sul piede di guerra: «Trovare scuse infondate e banali denuncia la fuga dal confronto sereno e democratico»
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«La comunicazione dell'assessore Varì di revoca della convocazione del tavolo di confronto programmato per il 20 giugno sulla vertenza Corap ci lascia basiti». Lo scrivono in una nota i segretari generali della Fp Cgil Alessandra Baldari, della Cisl Fp Luciana Giordano e della Uil Fpl Walter Bloise, i quali di seguito ne spiegano le ragioni.
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«Il primo luogo, si stigmatizza e si vuole impedire un presidio democratico dei lavoratori che è anche espressione delle prerogative sindacali, da sempre in uso quando si affrontano vertenze complesse. Secondariamente, non si capisce a quale spirito collaborativo l'assessore faccia appello, dato che fino alla convocazione citata gli appelli dei lavoratori e dei sindacati di avere un confronto con la politica sono stati ignorati per ben due anni.
«Riteniamo, invece, che questa decisione - ammoniscono i sindacalisti - sia in perfetta continuità con una postura politica che non vuole o non sa affrontare un problema spinoso che da anni lascia i lavoratori nel limbo e funzioni importanti sospese a divinis. Mai come in questo momento storico ci sarebbe bisogno di governare processi di valorizzazione delle aree industriali di questa regione per attirare investimenti e sviluppare attività produttive».
«Certo è necessaria una visione strategica riguardo il futuro per un nuovo modello di sviluppo - proseguono le sigle sindacali - e la responsabilità di assumersi un ruolo nella qualità di ente a cui sono affidate deleghe statali dalla legge. Trovare scuse infondate e banali, gravissime contro l'azione sindacale, denuncia ancora una volta che si sfugge al confronto sereno e democratico che noi consideriamo l'unica via per assumere decisioni utili ai lavoratori e alla società calabrese».