Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Striscioni, sacchi a pelo, tende e coperte. Hanno trascorso la notte in piazza del tribunale i lavoratori della Call&call di Locri, in attesa di ricevere da Roma buone nuove sul proprio futuro. Le speranze per molti sono svanite con le prime dichiarazioni aziendali a margine del vertice capitolino di ieri, quando il management ha ribadito la volontà a non voler ritirare i 129 licenziamenti.
Dopo aver aderito massicciamente alla mobilitazione per le strade locresi, i lavoratori hanno “piantato” le tende davanti al Palazzo di Giustizia avviando un presidio permanente innanzi un luogo simbolo della Locride. Il Ministero ha aggiornato il tavolo a domani mattina, invitando l'azienda a concedere ulteriore tempo per individuare soluzioni a scongiurare la perdita di 129 posti di lavoro.
!banner!
La Cgil ha chiesto all’azienda il ritiro della procedura di licenziamento e l’utilizzo di un ammortizzatore sociale, ribadendo come questa vertenza abbia dei risvolti molto preoccupanti per la tenuta complessiva del settore dei call center, perché rischia di aprire un pericoloso precedente nell’applicazione della clausola sociale. Altre 48 ore di ansia e preoccupazione per un comprensorio già dilaniato dalla crisi di lavoro che rischia di veder implodere la realtà produttiva più grande ed importante del territorio.
Ilario Balì