Dopo la vicenda dei 13 lavoratori licenziati, ad aprile scorso, dalle Autolinee Romano, siamo stati contattati dall’avvocato Giuseppe Peluso del Coordinamento dell’Area vasta della Filt Cgil. Il professionista ha voluto replicare e specificare circa alla situazione che si è creata.

La denuncia arrivata all'epoca dall’avvocato Antonella Nocita che, assieme all’avvocato Fabio Pellegrino, difende gli interessi dei 13, era stata effettivamente forte: «Già a settembre 2021 l’azienda convocò molti (tra i quali i tredici che difendiamo), ed aprì una manifestazione di interesse con cui disse di decidere ad horas se accettare di passare part time o proseguire con la cassa integrazione, innescando chiaramente una lotta tra i lavoratori davvero incredibile, visto, soprattutto il comportamento delle sigle sindacali» aveva accusato l’avvocatessa Nocita.

«Nulla di più falso, facilmente dimostrabile» ci dice oggi Giuseppe Peluso che è anche l’avvocato del sindacato e dunque a conoscenza delle vertenze dei lavoratori. Rammentiamo che questa specifica situazione che viene discussa in tribunale in queste ore, non era emersa tra le vicende che hanno animato lo sciopero degli autisti delle autolinee Romano in ottobre, protesta rientrata anche grazie all’accelerazione del processo di anticipazioni erogate dalla Regione Calabria, che poi ha permesso di congelare la crisi aziendale crotonese, e solo fino a gennaio prossimo.

«È importante specificare alcune cose che sono state riportate dal difensore dei 13 lavoratori licenziati» ha subito tenuto a sottolineare l’avvocato Giuseppe Peluso. «Si è fatto riferimento ad un accordo firmato tra il sindacato e la società datoriale per il licenziamento di questi lavoratori: nulla di più falso ed altamente diffamatorio di questa realtà sindacale».

E va nello specifico il sindacalista: «È bene ricordare che ci sono stati molti incontri con l’azienda Romano a seguito della cessione del codice ATECO che interrompeva quel servizio e noi non abbiamo mai firmato nessun accordo sui licenziamenti» ha sottolineato con forza Peluso «tanto è vero che il 30 maggio 2022, in difesa anche di questi lavoratori, abbiamo indetto una giornata di sciopero».

Ed anche la conclusione va a rimarcare come tempistica e pubblicità delle vertenze abbiano un ruolo non secondario: «Riteniamo che sia stato estremamente scorretto lanciare notizie false finalizzate solo a danneggiare questa organizzazione anche al di la del fatto che dal punto di vista professionale io riterrei più opportuno non discutere di questioni che si trovano già davanti all’autorità giudiziaria per rispetto della controparte e dell’autorità giudiziaria, ma ognuno ha il proprio stile». Rammentiamo che a fine novembre è prevista l’udienza conclusiva di questo procedimento giudiziario.