Obiettivo reimpiegare i lavoratori nella dematerializzazione delle cartelle cliniche. Occhiuto: «Forniremo incentivi all’azienda che si aggiudicherà la manifestazione d’interesse (Tim o Poste)». Da definire le modalità di fuoriuscita dal bacino, attraverso un licenziamento collettivo o con un percorso di ricollocamento
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Riqualificare e reimpiegare i circa mille lavoratori della Abramo Customer Care nel progetto di dematerializzazione delle cartelle cliniche. È questo il piano illustrato dalla Regione Calabria nel corso dell’incontro avuto questo pomeriggio al ministero delle Imprese e del Made in Italy alla presenza delle organizzazioni sindacali.
«Un progetto innovativo per il reskilling delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center e per il loro impiego in processi di digitalizzazione della pubblica amministrazione a cominciare dalla dematerializzazione della sanità» si legge in una nota diffusa dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, al termine dell’incontro.
L’exit strategy era già stata discussa e condivisa nei giorni scorsi con le organizzazioni sindacali. L’intenzione è quella di sfruttare la convenzione sottoscritta dalla Cittadella con l’Istituto Poligrafico dello Stato a cui sono state assegnate risorse per un valore di venti milioni di euro per la gestione dei processi di dematerializzazione delle cartelle cliniche della Regione Calabria.
L’istituto ha già avviato una manifestazione d’interesse, scaduta lo scorso 31 ottobre, a cui hanno partecipato Poste e Tim, candidandosi entrambe allo svolgimento delle attività.
«Chi si aggiudicherà la commessa potrà svolgerla anche attraverso soggetti industriali o altre imprese, ma è evidente che riceverà gli incentivi della Regione per l’assunzione e la formazione dei lavoratori solo a condizione che assuma tutti i 1000 dipendenti dell’Abramo Customer Care anche prima dell’avvio dei processi di digitalizzazione». È questa la condizione posta dalla Cittadella che ha intenzione di utilizzare come leva il bando “Dunamis” che attribuisce incentivi alle aziende per la formazione e la ricollocazione di disoccupati.
«Infatti, per giungere rapidamente a questa soluzione e per assicurare la continuità occupazionale la Regione ha fatto dei bandi a sportello per incentivare l’assunzione di questi dipendenti, abbattendo il costo del lavoro e finanziando la formazione sia dei lavoratori disoccupati che di quelli in cassa integrazione: per cui questi dipendenti saranno immediatamente assunti - ancor prima dell’inizio concreto dell’attività di dematerializzazione - appena sarà assegnata la commessa» assicura il presidente della Regione.
Tuttavia, resta il problema dei requisiti di ammissibilità al bando. Per potervi accedere i lavoratori della Abramo Customer Care dovrebbero essere licenziati per beneficiare degli incentivi rivolti, appunto, ai disoccupati.
In tal senso, si attendono le determinazioni dei commissari straordinari a cui è già stato chiesto «l’elenco di tutti i lavoratori interessati per poterli profilare e per arrivare al 27 novembre con tutte le carte pronte per chiudere positivamente la partita».
In quella data è infatti previsto un nuovo incontro di aggiornamento sempre a Roma per definire le modalità di uscita dal bacino dei circa mille lavoratori, se attraverso un licenziamento collettivo o un percorso di ricollocazione. «Il mio auspicio è che la vicenda, e dunque l’assunzione di tutti i 1000 lavoratori interessati, si possa chiudere positivamente entro fine mese» ha concluso il presidente della Regione.