Il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria Tramontana, il rettore dell'Università Mediterranea Zimbalatti, i presidenti delle Confederazioni agricole Borruto (Cia), Basile (Coldiretti), Canale (Confagricoltura) e Lentini (Copagri), ribadiscono in modo unitario l'auspicio che il frutto fresco di bergamotto sia insignito del marchio Dop. È questa, in estrema sintesi, è scritto in una nota, la posizione emersa nel corso di un recente incontro.

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«La ragione di tale posizione - prosegue la nota - espressa dai componenti del tavolo per il riconoscimento del marchio Dop per il frutto fresco del bergamotto già dal lontano 2019, è semplice: il riconoscimento della Dop è l'unico in grado di garantire la massima tutela dell'agrume nella sua globalità al fine di valorizzarne tutti i derivati, legando indissolubilmente il prodotto al proprio territorio in tutte le fasi della produzione; nonché il solo in grado di agevolare la nascita di una filiera produttiva d'eccellenza. La normativa vigente della Dop stabilisce che debba essere comprovato non solo un legame tra storia, tradizione, 'reputazione' o caratteristiche del prodotto e l'origine geografica, bensì che debba sussistere un legame tra la qualità, le caratteristiche del prodotto e lo stesso ambiente geografico di produzione. Un legame, quest'ultimo, non sempre presente e dimostrabile nei prodotti tutelati, soprattutto nei prodotti agricoli, ma che nel caso del bergamotto è accertabile in quanto le caratteristiche qualitative richieste dal disciplinare sono legate proprio all'areale di produzione, come provato negli anni dai numerosi studi condotti anche dall'Università Mediterranea di Reggio Calabria che ha condiviso il percorso di tutela attraverso il riconoscimento Dop. In altre parole, sarebbe limitativo puntare ad un riconoscimento basato solo un elemento, ad esempio di notorietà, e non ambire invece alla maggior tutela della Dop, trattandosi di un prodotto dalle peculiarità uniche, anche rispetto ad altre produzioni analoghe».

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«Il 'Bergamotto di Reggio Calabria', le cui qualità aromatizzanti costituiscono l'elemento identitario, qualificante e caratterizzante dell'agrume reggino - è scritto nella nota - è già meritatamente protagonista nei mercati nazionali e internazionali. Oggi è dovere delle Istituzioni e delle Associazioni di categoria (ovvero gli organismi deputati a rappresentare i produttori) credere fermamente che le caratteristiche di unicità ed inimitabilità dell'olio essenziale debbano essere riconosciute anche al frutto. Tale risultato, se raggiunto, produrrà un enorme vantaggio competitivo per l'intera filiera anche in termini di crescita delle quote di mercato, considerato che tutte le fasi produttive dovranno svolgersi nella zona geografica di riferimento della produzione».

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«L'iter di estensione anche al frutto della Dop esistente - conclude la nota - è stato seguito dalla Camera di commercio fin dall'inizio, accompagnando i principali attori, ossia i produttori, per tutte le fasi procedimentali, che come dichiarato recentemente dal governatore Occhiuto e dall'assessore regionale Gallo dovrebbe concludersi in sei mesi. Il mondo agricolo e produttivo, che doverosamente e, soprattutto, orgogliosamente rappresentiamo, potrà contare sul prosieguo del nostro impegno in questo percorso di dignità e sviluppo a favore dell'intera filiera agricola e delle attività di trasformazione».