La presidente di Federconsumatori ospite a Dentro la notizia: «Studiare, curarsi è diventato un diritto per censo. La Regione incentiva le compagnie ma non tutela i diritti dei calabresi. Denunciamo le speculazioni senza il sostegno della politica»
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Tornare a casa? Un lusso che non tutti si possono permettere. Il fenomeno dei rincari sui prezzi dei biglietti si ripresenta ciclicamente, di anno in anno, andando a colpire chi vuole tornare a casa per trascorrere le feste in famiglia.
Il caroprezzi si sta abbattendo sui calabresi “di ritorno” come una mannaia. Un salasso senza precedenti, con rincari sui trasporti del 133% di media e punte del 530% che Mimma Iannello ha annoverato tra le «speculazioni».
“Rientro in Calabria, su rotaia e gomma la stangata di Natale”, è stato questo il tema affrontato nel corso dell’approfondimento giornalistico andato in onda su LaC Tv (rivedi qui la puntata). Pier Paolo Cambareri ne ha parlato con la presidente regionale di Federconsumatori.
«Verso la Calabria applicate tariffe aggressive e speculative senza alcuna logica»
«Nella nostra ultima indagine – ha spiegato Mimma Iannello – abbiamo confrontato i prezzi tra il 10 agosto e il 21 dicembre, riscontrando aumenti medi del 66% per Trenitalia e 30% per Italo. Quest’ultimo vettore risulta essere più costante nei prezzi, mentre Trenitalia varia con incidenze incalcolabili».
Federconsumatori ha analizzato 1100 offerte di viaggio per una mole di dati enorme «che sottoporremo alle autorità regolatorie perché è inconcepibile che verso la Calabria di applichino pratiche tariffarie aggressive, speculative, senza nessuna logica».
Rispetto alle Frecce, l’associazione di categoria ha rilevato aumenti del 99,66% sotto le feste e «nello stesso mese di dicembre – ha aggiunto – tra la prima e l’ultima settimana abbiamo registrato picchi del 300% su voli e bus».
«Questa sommatoria di aumenti si riversa sui calabresi di ritorno, in gran parte studenti e lavoratori che per un viaggio di andata e ritorno sprecano una tredicesima. Si tratta – ha commentato Iannello – di una ingiustizia che non ci stancheremo mai di denunciare; è un monopolio che ha come destinatari i consumatori».
«La Regione incentiva le compagnie ma non tutela i calabresi che devono viaggiare»
La presidente di Federconsumatori ha sottolineato poi come la sua associazione denunci puntualmente queste situazioni in prossimità delle feste natalizie, pasquali ed in estate senza poter contare, però, sul sostegno della politica e della Regione.
«Abbiamo denunciato spesso questi casi alle autorità regolatorie che sono intervenute applicando anche delle sanzioni. Sorprende, però, che la Regione regali milioni per incentivare le tratte aree e non intervenga per denunciare ciò che avviene nelle politiche tariffarie di tutte le compagnie e di tutti i vettori. Credo sia un limite della politica – ha evidenziato Mimma Iannello – perché consentendo quelle pratiche si danneggiano i calabresi e si nuoce all’economia. La Regione spende milioni in spot promozionali ma non tutela le presenze che potrebbero derivarne, penalizzate dal caroprezzi a tal punto da preferire un giro del mondo, piuttosto che venire in Calabria con rincarati del 300%».
Federconsumatori, insomma, continuerà a stare sul pezzo presentando i suoi dossier. «Questo monopolio è ingiustificato e per contrastarlo serve la voce grossa della nostra Regione – ha detto ancora la presidente Iannello – che deve difendere i calabresi che viaggiano per tornare a casa, per studiare, per curarsi. Peraltro, sempre la Regione interviene per implementare le tratte aeree andando a incentivare compagnie già solide che, in presenza di domanda e mercato dovrebbero presentare delle offerte e non godere di quei sostegni».
«Viaggiare, curarsi, studiare: diritti per censo»
Insomma, tornare a casa, ma anche viaggiare per curarsi è diventato un lusso. «Curarsi, viaggiare, istruirsi sono diventati diritti per censo. Studia, quindi, chi ha i soldi. Accede ai diritti chi ne ha possibilità economica: fino a 400 euro per un viaggio da nord a sud è una speculazione – ha concluso Mimma Iannello – che nessuna legge di mercato può giustificare, e come tale va denunciata».