Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
“L’incontro presso la Prefettura di Catanzaro tra le organizzazioni sindacali e la Regione, tenutosi a seguito delle manifestazioni sugli ammortizzatori sociali in deroga, ha messo in evidenza la drammatica situazione in cui vivono circa 30.000 calabresi che con le loro famiglie, attendono ormai da diversi mesi l’erogazione dello strumento di sostegno al reddito e programmi di politiche attive in grado di favorire il reinserimento occupazionale”. Lo scrive, in una nota, la Uil Calabria. “Di fronte alle esigenze primarie di tanti calabresi, che spesso – spiega la Uil – sopravvivono solo grazie agli ammortizzatori sociali, sia il Premier Renzi sia l’allora Sottosegretario Del Rio, anche presso la famosa cabina di regia per la Regione Calabria, avevano assunto impegni, indicandoli come prioritari, circa la copertura finanziaria degli arretrati per poi finalmente poter avviare un robusto Piano per il Lavoro, in una terra che non vuole morire di assistenzialismo. Ad oggi, il Governo di Roma non ha fatto nulla per agevolare quel percorso già concordato che attende soltanto una fattiva declinazione, sfruttando in maniera virtuosa i Fondi della programmazione Comunitaria. Al contrario anche semplici atti autorizzativi di riprogrammazione dei PAC tardano ad arrivare, bloccando l’erogazione di sussidi virtuali. La Regione Calabria,pur trovandosi in una situazione di oggettiva difficoltà dovuta soprattutto all’assenza del Governo sulle vicende calabresi, da parte sua, deve predisporre un piano per il lavoro capace di svuotare il bacino degli ammortizzatori sociali in deroga, attraverso l’utilizzo di vari strumenti di sostegno all’occupazione e politiche attive. Pertanto Uil e Uiltemp Calabria martedì 20 ottobre, in concomitanza alla riunione programmata dal Presidente Oliverio nel pomeriggio, alla Cittadella della Regione Calabria a Catanzaro, invitano i lavoratori “a partecipare al presidio organizzato sotto la Regione per chiedere al Governo Renzi il rispetto degli impegni assunti con la Regione e a quest’ultima l’operatività di un piano regionale del lavoro”.