Sembrano lontani i giorni in cui, in piena pandemia, le barriere di cemento armato impedivano l'accesso alle più belle località turistiche dell'alto Tirreno cosentino e le strade, solitamente affollate già dal mese di marzo, si presentavano vuote e silenziose. Cinque mesi più tardi, nonostante lo spettro del Covid continui a mietere timori e vittime, la Riviera dei Cedri torna a registrare il boom di presenze turistiche e si allontana, ogni giorno di più, dal baratro in cui rischiava di precipitare a causa della psicosi collettiva e i rischio concreti del virus.

Spiagge prese d'assalto

Dopo il periodo buio del lockdown e le previsioni catastrofiche, imprenditori balneari e commercianti della costa tirrenica, di certo, non si sarebbero aspettati un così alto numero di presenze. E invece negozi, ristoranti, bar e lidi sono pieni e anche le strutture ricettive sono in netta ripresa rispetto agli inizi di luglio, quando per molte, addirittura, si prospettava ancora la chiusura. Sono state proprio le tante inaspettate richieste a convincere i titolari di alberghi a riorganizzarsi in fretta e furia e prepararsi ad accogliere i vacanzieri, giunti in Calabria per mettersi alle spalle i giorni tristi della pandemia e provare a rigenerarsi nelle acque cristalline del Mar Tirreno.

Allarme Covid rientrato

Nonostante le centinaia di migliaia di turisti che affollano la costa altotirrenica in queste settimana, al momento sono solo cinque i casi di coronavirus accertati e tutti, per fortuna, senza drammatiche conseguenze. Due di questi riferiscono ad altrettanti turisti che hanno alloggiato per diversi giorni nella città di Scalea. Al momento nessuna delle persone venute in contatto con loro sembrerebbe essere stata contagiata, anche tutte dovranno sottoporsi nuovamente al test del tampone alla scadenza dei 14 giorni di quarantena. Entrambi hanno scoperto di aver contratto il virus quando erano già rientrati nella regione d'appartenenza.

A Santa Maria del Cedro casi fermi a tre

Gli altri tre casi si riferiscono al piccolo focolaio della vicina Santa Maria del Cedro, di cui cui si è venuti a conoscenza dopo un tampone effettuato su un turista ricoverato all'ospedale di Praia a Mare. Per il paziente di origine campane si è reso necessario il ricovero all'ospedale di Cosenza, mentre due suoi parenti, anch'essi risultati positivi grazie alle indagini epidemiologiche estese a tutta la famiglia, sono asintomatici e in buoni condizioni di salute. I casi di coronavirus, pertanto, restano fermi a tre.

Linea dura

Com'è noto, per tenere a bada la movida e garantire il rispetto delle norme anticovid in questo angolo di Calabria affollatissimo, la questura di Cosenza ha inviato l'esercito, che vigilerà con particolare riguardo nelle città di Scalea, Sangineto e Diamante. Proprio quest'ultima, ieri, è stata protagonista di un episodio che ha fatto molto discutere. Il sindaco Ernesto Magorno ha infatti disposto la chiusura di uno stabilimento balneare, fatta eccezione per le attività in spiaggia, dopo che questo, secondo le versioni ufficiali, era stato trasformato in una discoteca a cielo aperto senza averne l'autorizzazione e senza alcun rispetto del distanziamento sociale. Le attività, ad ogni modo, riprenderanno regolarmente a partire da sabato prossimo.