VIDEO | In tutta l’area jonica cosentina gli operatori manifestano cauto ottimismo. Nonostante il Covid i costi sono accessibili. A Corigliano Rossano si chiede, tuttavia, un processo di sburocratizzazione
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Cauto ottimismo lungo l’arco jonico cosentino almeno per le proiezioni di agosto in cui si prevede in larga parte il tutto esaurito. A luglio si è registrata una leggera contrazione a causa dei ritardi determinati dal Covid ma anche per le restrizioni ad esso collegati. A Corigliano Rossano a luglio i flussi turistici rispetto allo scorso anno hanno perso qualche punto percentuale. Perdono quotazioni alberghi ed hotel a beneficio di B&B, agroturismo e case in locazione. Su quest’ultimo punto si conferma un trend in crescita delle abitazioni in affitto: molti turisti (e non) stringono accordi con i proprietari bimestrali e, in alcuni casi, anche trimestrali (luglio-agosto e settembre).
Boom previsto ad agosto
Nell’alto jonio, area contrassegnata dalla bandiera blu, i dati sono confortanti. E, in agosto, si ipotizzano percentuali massime di presenze. A confermarlo è uno degli operatori turistici dell’alto jonio Giuseppe Benvenuto, opera nell’ambito del settore degli agroturismi ad Amendolara. Presenze non solo extraregionali, ma anche di provenienza estera.
Analoga situazione si conferma nel basso jonio cosentino dove i dati di luglio sono in linea con i flussi dello scorso anno. Nel mese di giugno in aumento i soggiorni nei week-end.
I costi sono contenuti nonostante le restrizioni Covid: a luglio un lettino e un ombrellone 12 euro ad agosto lievita a 15. Un posto letto oscilla dai 50 ai 150 euro al giorno. Mentre i fittuari lavorano attorno ai 1000 euro per il mese di luglio e 2000 agosto.
La situazione a Corigliano Rossano
A Corigliano Rossano si registra una leggera flessione rispetto allo scorso anno, mentre si preannunzia un sostanziale incremento in agosto. La tipologia del turista medio è sostanzialmente quel cittadino che è emigrato al Nord o all’estero e torna in estate, minoritaria la presenza straniera. Chiedono particolarmente pulizia, servizi, accoglienza, professionalistà.
In città molti operatori chiedono un processo di sburocratizzazione del sistema pubblico sempre farraginoso e frenante. In linea, sul punto, si dicono gli operatori turistici Giovanni Siepe e Giovanni Villella, entrambi gestiscono altrettanti stabilimenti balneari in zone nevralgiche della costa. C’è il problema delle infrastrutture, degli impianti di depurazione, e della capacità di saper creare una vera e propria rete tra operatori al fine di portare avanti esigenze comuni per tutto il comparto. Altro aspetto non meno importante, è l’orientamento della politica locale degli ultimi 50anni di storia a realizzare insediamenti residenziali sulla costa, penalizzando le strutture ricettive. Anche in questo c’è chi chiede una vera e propria inversione di tendenza.