Se appena qualche giorno fa una fonte autorevole come il Sole24ore aveva indicato il trend turistico della Calabria in crescita rispetto al resto d’Italia, ad ascoltare gli addetti ai lavori la situazione non sembrerebbe invece delle migliori, quantomeno in questo inizio di stagione.


A pensarla così è chi ogni giorno mastica flussi turistici nel luogo simbolo del settore calabrese: Tropea. Secondo Massimo Vasinton, presidente dell’Asalt (Associazione albergatori tropeani), quel +2,6% di presenze e +3,1% di fatturato indicato dal quotidiano economico non rispecchierebbe la realtà: «Sarà una stagione difficile – ci dice - già partita in salita per via del maltempo che ha condizionato i primi mesi. Inoltre le località internazionali che per qualche tempo hanno sofferto la crisi del settore sono in netta ripresa: parlo di Turchia, Egitto e Grecia, che hanno risolto i loro problemi geopolitici e hanno ottenuto l’investimento di importanti tour operator, coadiuvati dai governi nazionali».

Un treno perso

Ma non solo. A detta del rappresentante degli operatori di settore, qualcosa nel recente passato avrebbe minato l’appeal della Perla del Tirreno, capace di perdere un treno importante: «Credo che negli anni in cui abbiamo avuto dei flussi notevoli, la città non si è presentata per come avrebbe dovuto. Mi riferisco – spiega Vasinton – al periodo del commissariamento per infiltrazioni mafiose, quando più volte abbiamo portato all’attenzione della terna le problematiche del paese ma non si è trovata alcuna soluzione e, anzi, c’è stato un peggioramento».

«Servono investimenti pesanti»

Colpe da ricercare in casa, quindi, allargando il discorso anche a livello provinciale e regionale: «È necessario rompere i vincoli comunali, coinvolgere il territorio anziché le singole realtà. In questo senso i distretti turistici sono la strada giusta, anche se i problemi restano e sappiamo tutti quali sono: le infrastrutture, i collegamenti, treni e autostrade; la depurazione; l’erosione costiera; lo smaltimento dei rifiuti. A questo proposito credo che il Comune stia facendo molto bene con l’iniziativa “plastic free”, ma bisogna andare oltre e intercettare nuovi flussi con investimenti pesanti degli organi preposti».

Una regione turistica senza assessore al Turismo

Criticità ataviche che sembrano non trovare soluzioni e a cui si aggiunge l’ennesimo paradosso di una terra che potrebbe avere nel turismo la principale fonte economica: «Avere un assessore regionale di riferimento agevolerebbe molto le cose perché potremmo confrontarci su tutti i temi connessi al turismo, come le destinazioni da intercettare o i feedback dei visitatori stessi, ma purtroppo ci dobbiamo accontentare».

-50% rispetto allo scorso anno

A osservare Vasinton parlare dal suo hotel a picco sul mare cristallino sembra incredibile che un paradiso come la città d’Ercole possa conoscere momenti di crisi. Tra gli operatori, infatti, c’è chi lamenta addirittura un -50% rispetto allo scorso anno. A ben guardare i dati, anche l’aumento del numero di strutture ricettive potrebbe avere il suo peso in un territorio di appena tre chilometri quadrati: «La crescita dei posti letto – analizza il presidente – è un fattore positivo, ma bisogna cercare di regolamentare il settore, osservare una diversificazione dei prezzi, con un occhio di riguardo anche alla formazione perché magari alcuni neo imprenditori potrebbero non avere le competenze e la preparazione necessarie ad affrontare un mercato così dinamico e difficile come il nostro».

Bicchiere mezzo pieno

Un’analisi precisa e obiettiva, quella di Vasinton, il quale ci tiene a chiudere guardando il bicchiere mezzo pieno: «Nonostante tutto Tropea mantiene il suo fascino e compete con località di alto livello come la Costiera amalfitana, Matera, la Puglia, Taormina. Ogni anno arrivano nuovi flussi da tutto il mondo, negli ultimi periodi soprattutto dall’Argentina e dai paesi del nord Europa, quindi sono convinto che anche quest’anno, nonostante questo avvio sotto tono, la città ce la farà a mantenere i numeri registrati in passato».