L’inchiesta ha scoperchiato un sodalizio criminale dedito alla falsificazione di testamenti di anziani per accaparrarsi illecitamente delle loro somme giacenti alle Poste
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
«Gli eredi si tutelino per il recupero delle somme derubate». L’associazione Federconsumatori interviene in merito all’inchiesta della Procura di Catanzaro che ha scoperchiato un sodalizio criminale dedito alla truffa, alla falsificazione di testamenti, al riciclaggio ed auto riciclaggio, all’accesso abusivo al sistema informatico e alla corruzione per un valore di circa 1,5 milioni di euro di valori sottratti a utenti postali deceduti. Le accuse sono rivolte a 9 destinatari di misure cautelari.
LEGGI ANCHE: Catanzaro, con falsi testamenti e una talpa nelle Poste si nominavano eredi di anziani morti senza familiari
L'inchiesta sui falsi testamenti
Al centro dell’inchiesta, ricorda Federconsumatori, la falsificazione reiterata di testamenti di anziani per l’accaparramento illecito di loro somme giacenti alle Poste e poi reimpiegate su conti correnti e in aziende riconducibili agli indagati fra cui, un impiegato postale «in qualità di informatore circa l’esistenza di clienti deceduti e privi di familiari che avessero stipulato polizze assicurative e/o depositi postali».
Sul caso, la presidente Federconsumatori Calabria aps Mimma Iannello ha commentato: «Nella storia non molto lontana è capitato non poche volte che negli uffici pubblici titolari diretti della gestione di pagamenti di prestazioni assistenziali e previdenziali, oltre di depositi postali, si siano contati episodi di truffe ai danni di ignari cittadini spesso incapaci di tutelare i propri diritti perché privi degli strumenti di conoscenza e informazione. In molti casi il fenomeno era circoscritto a comportamenti individuali di corruzione.
Ciò che emerge oggi dall’inchiesta della Procura di Catanzaro sviluppatasi su filoni investigativi dall’Arma di carabinieri e polizia, è invece un vero sistema criminale articolato, sofisticato, di complicità e collusioni interne ed esterne alle Poste, che ha superato ogni barriera tanto da rendere possibile il deposito di testamenti falsi e l’incasso di somme consistenti e in un periodo circoscritto tanto da dover destare subito sospetti».
Pertanto «nell’apprezzare l’attento e scrupoloso lavoro investigativo della Procura di Catanzaro e delle forze investigative che hanno messo a nudo il sodalizio criminale, Federconsumatori, visti i tempi della giustizia che spesso penalizzano i diritti delle vittime di reati, sollecita i legittimi eredi, qualora da attenta ricerca ve ne siano, di avvalersi delle più scrupolose consulenze per agire immediatamente gli strumenti cautelari, quale il sequestro, per il recupero del patrimonio (1,5 milioni di euro) sottratto ai loro congiunti. Auspichiamo – conclude Iannello - inoltre che la truffa sia circoscritta e non vi siano ramificazioni oltre i confini del Capoluogo».