Capitalizzare al meglio le risorse comuni tra il Consorzio di bonifica dei bacini cosentini e la Sorical. È questo uno de principali obiettivi del protocollo d’intesa sottoscritto nelle ultime ore dal commissario Cataldo Calabretta (Sorical) e Marzio Blaiotta (Consorzio), alla presenza del leader della Lega Matteo Salvini che ha chiuso il tour calabrese a Trebisacce, del governatore della Regione Calabria, Nino Spirlì, e del presidente della Commissione Consiliare Agricoltura, Pietro Molinaro. Molti i sindaci partecipanti.

Interscambio informativo tra due strutture che si occupano entrambe di risorse idriche ma per fini diversi: il consorzio per l’irrigazione, Sorical di acqua idropotabile. Condotte e impianti contigui e personale con compiti analoghi per manutenzione e progettazione. Evidenziati gli importanti dati ricondubili al Consorzio: ben 42mila contribuenti, 113mila ettari di territorio,  32 comuni, 130 chilometri di costa,  23mila ettari irrigabili 10 dei quali irrigati e13mila da irrigare, 5mila ettari di aree servite con pompe di sollevamento e 18mila a gravità, 5 mila utenze irrigue, 1337 chilometri di condotte tubate, 302 chilometri canalette a gravità, 32 vasche di compenso, 20 impianti di sollevamento, due invasi la Diga di Tarsia e sul Saraceno, 23 pozzi. In tutto 170 dipendenti.

Salvini promuove l’idea dell’autonomia di gestione, allo stesso tempo  solleva la questione del lavoro e dell’indisponibilità a trovare maestranze, soprattutto in agricoltura. Su questo punto l’indice nuovamente contro il reddito di cittadinanza. Sulla questione della risorsa idrica parla di giusto equilibrio,  anteponendo il diritto all’acqua e alle coltivazioni. Il leader della Lega interviene anche sui disastri della sanità e sui gravi disagi riscontrati in Calabria.  

Calabretta guarda alla gestione pubblica dell'acqua

Il presidente Calabretta ha sottolineato l’importanza della gestione di una struttura interamente pubblica dell’acqua, occorre assicurare un servizio sempre più efficace ed efficiente. «Con i fondi dell’unione europea potremo trasformare la rete idrica ed attivare il servizio integrato».  

Il presidente Spirlì ha rilevato le disfunzioni del passato, causa dei disagi all’utenza sia nelle case dei cittadini sia nel settore dell’irrigazione.

Il presidente Molinaro coglie un gap nella conoscenza delle funzioni dei consorzi di bonifica: «Occorre far capire il ruolo e la missione principale che è quella di dare acqua all’agricoltura ma anche toglierla per evitare disastri. Lo scorso anno - ha affermato Molinaro - su questo tema la Regione ha speso un miliardo di euro che poteva essere utilizzato diversamente. Dobbiamo avere il coraggio dire no a multinazionali che hanno la sede legale a Milano, pagano li le tasse, e prendono l’acqua in Calabria a quattro soldi».   

Il presidente Blaiotta ha denunciato i problemi e le relazioni intrattenute nel corso degli anni con il dipartimento Agricoltura della Regione Calabria.

Ha preso parte all’iniziativa anche il vice presidente nazionale dell’Anbi (associazione nazionale consorzi di gestione) Roberto Torchia che ha sottolineato il repentino passaggio da una situazione di monopolio dell’energia elettrica (utilizzo dell’acqua) a un regime di libero mercato senza che la «Regione Calabria fissasse paletti importanti. Dal momento che si è passato a trattare con un soggetto privato si sono verificare delle criticità che produce disagi all’utenza». Ben 200milioni di metri cubi di acqua, dopo aver prodotto energia elettrica, defluisce a mare: «Questo contenzioso - afferma - deve trovare un giusto equilibrio e convertirsi in una tutela di interesse pubblico».