Un incontro dibattito, su iniziativa dell’associazione Progetto Donna, ha riacceso i riflettori sulla futura messa in sicurezza della trasversale Ionio-Tirreno, prendendo spunto da un libro sulla storia dell’arteria al centro di mille polemiche. L’autore del testo, l’ex sindacalista Aldo Polisena, ha dialogato con la presidente Franca Ieranò, con Francesco Tropeano e Carlo Romeo, portando fino all’oggi il punto di vista del Comitato sorto in questi mesi per chiedere trasparenza ed efficienza nei lavori. Costruita in 10 anni, e inaugurata nel 1989, l’ex superstrada a parere di Polisena fece immediatamente emergere la vetustà del progetto che sin da subito la qualificava come opera non in grado di consentire una viabilità sicura. «Ci troviamo – ha argomentato l’autore – di fronte alla beffa di questi mesi, annunci su annunci ma l’Anas non ha ancora detto come e quando interverrà».

La strada, che unisce le due coste reggine tra Marina di Gioiosa e Rosarno, ha nella galleria della Limina il suo maggiore punto critico. «Non c’è stata mai una manutenzione efficiente – ha attaccato Polisena – oggi chiediamo che si effettui il raddoppio il traforo e la regione ha garantito che questo si può fare, ma ancora non ha indicato con quali fondi». L’incontro di Cinquefrondi è stato l’occasione per fare memoria, ma anche per ribadire l’impegno alla vigilanza. «Questa strada – ha concluso Polisena – ebbe un record allora, perché venne completata un anno prima del previsto, ma oggi continua a mietere vittime. Occorre che sindaci e comitato marcino insieme per chiedere che gli annunciati lavori siano meno penalizzanti possibile, per due territori che rischiano la crisi per via di un diritto che esigono la 30 anni».