Dopo la sanzione da 3,7 milioni dell’Antitrust alla Caronte&Tourist, si attendono ritocchi al ribasso dei ticket. Ma nel frattempo un viaggiatore con auto dovrà pagare 42 euro se poi rientra entro tre giorni e ben 69 euro superate le 72 ore
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Sono passati tre mesi da quando l’Antitrust ha irrogato una sanzione di oltre 3,7 milioni di euro alla società Caronte&Tourist, ma nulla sembra essere cambiato e la stagione estiva, in attesa anche degli esodi, prosegue vedendo il consueto flusso di mezzi solcare le acque dello Stretto ai prezzi di sempre.
La sanzione
L’Autorità aveva accertato che C&T, in posizione di «assoluta dominanza» nel traghettamento passeggeri con auto al seguito sullo Stretto di Messina, ha sfruttato il suo potere di mercato per applicare prezzi «ingiustificatamente gravosi» per i consumatori. Subito dopo la notizia il fermento, soprattutto tra gli utenti, le associazioni di categoria e la politica è stato tanto. Sono tornati a invocare prezzi calmierati per attraversare lo Stretto.
Ma per i passeggeri, pendolari e turisti che attraversano lo Stretto, è ancora presto per cantare vittoria. Ad oggi, i prezzi presenti sul sito, nonostante la presa di posizione dell’Autorità di controllo, sono rimasti invariati e un viaggiatore con auto a seguito per solcare lo Stretto e rientrare entro tre giorni dovrà pagare 42 euro e ben 69 euro una volta superate le 72 ore. Finora sono state diverse le agevolazioni e le novità introdotte dalla società di navigazione per venire incontro ai residenti, ma le attività intraprese non riguardano ancora il costo dei biglietti.
Le motivazioni
Nelle motivazioni che hanno spinto l’Antitrust a sanzionare C&T si legge che sono applicate «tariffe molto più elevate rispetto agli operatori attivi su rotte comparabili, che peraltro offrono servizi decisamente più evoluti. Il differenziale di prezzo rispetto al benchmark non è dunque giustificato dal livello qualitativo del servizio offerto: la flotta di C&T è caratterizzata da un’età media molto elevata (27 anni) e il servizio di traghettamento viene giudicato scarso dalla maggioranza degli utenti. Secondo l’Autorità Antitrust, l’illecito concorrenziale è grave anche considerando l’area geografica interessata, ossia lo Stretto di Messina; il potere economico di C&T; la tipologia di servizio erogato, che risulta indispensabile per i circa 10 milioni di persone che ogni anno – abitualmente o solo nel periodo estivo – devono attraversare lo Stretto di Messina con il proprio autoveicolo».
La posizione della società
Eppure fin dalle prime battute, prima ancora che fossero avanzate richieste esplicite di riduzione dei prezzi, la società aveva chiarito che «C&T ha posto sempre grande attenzione ai prezzi praticati per l’offerta del servizio di attraversamento dello Stretto. Sono anche stati commissionati studi economici da parte di professionisti di primario rilievo che hanno elaborato analisi di benchmark con operatori attivi a livello nazionale ed estero, soprattutto tra compagnie non destinatarie di contributi pubblici, come appunto è notoriamente Caronte & Tourist». E nella medesima occasione aveva chiarito che: «Caronte & Tourist non potrà che tutelare le proprie ragioni in sede giurisdizionale, confidando nel riconoscimento della correttezza del proprio operato».
Adesso, proprio in virtù dell’intensificarsi del traffico sullo Stretto e dei mutamenti in corso a livello strutturale, i passeggeri attendono una variazione dei prezzi che, se calmierati come richiesto da più parti, incentiverebbero il turismo tra le due sponde.